
Lucca: “Palermo? Città fantastica, è il Sudamerica d’Italia”
Ha rilasciato un’intervista a Cronache di Spogliatoio l’attaccante dell’Udinese Lorenzo Lucca: l’attuale bomber dei friulani, che ha avuto un passato con la maglia del Palermo, ha ripercorso la sua carriera descrivendone le fasi salienti. Ecco alcune delle sue dichiarazioni.
Le parole dell’ex attaccante del Palermo Lucca
Sul suo esordio in promozione: “Avevo scelto di andare nei dilettanti nonostante giocassi nel Torino. Un amico di mio padre in società mi aveva chiamato all’Atletico Torino. In ritiro, però, l’attaccante della prima squadra si fece male e l’allenatore, che sento ancora oggi, mi chiamò nonostante avessi 15 anni! E non solo, mi schierò titolare. Segnai all’esordio. Sono sincero, da quando ho 10 anni i miei amici e i miei compagni mi hanno sempre criticato perché ho sempre detto che un giorno sarei arrivato in Serie A e che avrei giocato in grandi club. Mi dicevano che pensavo troppo a cose irrealizzabili, irrealistiche. Mi prendevano in giro. Ma secondo me questa è sempre stata la mia forza e sono contento di questo mio atteggiamento e della mia mentalità. Nella mia carriera, negli ultimi anni mi sono tolto tanti piccoli sassolini dalle scarpe ma c’è ancora tanta strada da fare e sassolini da togliere”.
Sul Palermo: “A Palermo mi chiamavano “LuccaToni”, era partita questa wave su Instagram. Ma non abbiamo niente in comune al momento: ha vinto tanto, ha fatto tantissimo gol. In questo momento non mi posso paragonare a lui. A Palermo sono arrivato l’ultimo giorno di mercato, ero fuori rosa al Torino. Sono partito, sono andato a Milano per firmare e sono arrivato a Palermo di notte, ho detto: ‘Ma dove sono finito?’. E invece quando arrivi al Sud è vero che piangi due volte: quando arrivi e quando parti. Quando sono andato via, ho sentito tanto la mancanza. Anche se c’era il Covid, l’affetto dei tifosi mi è rimasto impresso. Ovunque andassi in città, ero sostenuto. Il clima è top, la città è fantastica, si mangia benissimo e le persone sono ospitali. Un mio amico aveva un ristorante a Mondello, dove vivevo, e andavo sempre con la mia famiglia a mangiare lì. In città mi fermavano sempre, Palermo è come se fosse il Sudamerica dell’Italia“.
Il sogno Mondiali con la Nazionale
Sulla Nazionale: “La Nazionale è un sogno: vorrei vincere i Mondiali o comunque vincere qualcosa. La concorrenza: Retegui, Scamacca e Kean giocano già in squadre importanti e sono arrivati a questi livelli prima di me. Devo pensare a me stesso, non guardare gli altri, non devo pensare agli altri perché il mio obiettivo è giocarmi il posto in Nazionale. L’Udinese per questo mi sta dando tutto“.
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