È morto a 77 anni l’architetto Iano Monaco
Sebastiano “Iano” Monaco, una figura iconica per Palermo, ci ha lasciati all’età di 77 anni dopo una lunga malattia, a riportarlo La Repubblica. Presidente dell’Ordine degli architetti di Palermo, Monaco non è stato solo un grande professionista, ma anche un uomo che ha fatto dell’architettura una missione, un impegno civile per la sua città. Figlio del celebre grecista Giusto Monaco, si era laureato in architettura a Firenze nel 1970 e già dal 1971 aveva iniziato a insegnare e fare ricerca all’Università di Palermo, proseguendo fino al 1986.
Iano Monaco: i progetti
Fondatore dello studio “Monaco Architetti Associati”, ha firmato progetti di grande rilievo, tra cui la Nuova Pretura Unificata di Palermo, un’opera che ha saputo coniugare storia e modernità. In questo edificio, Monaco e il suo team hanno ripreso l’antico tracciato cinquecentesco della città, utilizzando materiali come il marmo, l’acciaio e ampie vetrate che donano luminosità agli spazi interni.
All’esterno, una grande agorà pubblica con i nomi dei magistrati uccisi dalla mafia, simbolo di memoria e resistenza, circondata dalle palme che richiamano il Mediterraneo. Il suo studio ha operato in diversi settori, dall’edilizia pubblica a quella ospedaliera, fino ai restauri, come il recupero del Collegio dei Gesuiti e del Castello di Salemi. Monaco, un anno fa, aveva affrontato il dolore più grande: la perdita del figlio Alberto, anch’egli architetto.
Il ricordo
L’Ordine degli architetti lo ricorda con commozione, sottolineando come per lui costruire non fosse solo un lavoro, ma un atto di responsabilità sociale. “Ha combattuto contro la mediocrità, l’abbandono del patrimonio e le distorsioni di una città spesso piegata agli interessi di pochi”, affermano, definendolo “un custode della bellezza e dell’identità urbana”. Oltre all’architettura, Monaco era anche un grande sportivo: nuotatore, tennista, corridore e persino Ironman. Da presidente del Circolo del Tennis di Palermo, è riuscito a portare la Coppa Davis in città nel 1995, allestendo una gigantesca tribuna per accogliere la sfida tra Sampras e Agassi.
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