Palermo indietro tutta, Dionisi senza futuro

Il Palermo e il virus delle rimonte: un cambiamento urgente

Il Palermo sta vivendo un autentico incubo che dura da tre anni, una vera e propria malattia che attraversa diverse gestioni tecniche e coinvolge giocatori di vari ruoli e esperienze. Da quando è iniziata la stagione 2022/23, i rosanero hanno subito la rimonta da due gol di vantaggio per ben nove volte, con l’ultima, contro la Cremonese, che ha portato a una sconfitta storica al Barbera. Non accadeva dal 1996/97, quando il Palermo di Arcoleo fu rimontato dal Lecce, perdendo 3-2 dopo essere stato in vantaggio 2-0. Una ferita profonda, che evidenzia un problema che il management del club non riesce a risolvere, nonostante i cambiamenti e gli acquisti mirati.

Le analogie con la stagione passata sono evidenti: sotto la gestione Corini, il Palermo ha visto sfumare i play-off con un pareggio all’ultima giornata contro il Brescia (2-0 all’intervallo, ma rimonta subita). L’anno successivo, la squadra ha avuto alti e bassi, come la rimonta subita a Parma e il pareggio con un uomo in più a Cremona. Il culmine è stato raggiunto con l’esonero di Corini dopo un’altra pesante sconfitta a Pisa.

Nonostante gli acquisti mirati per rinforzare la squadra, la situazione non è migliorata. Quest’anno, il Palermo ha vissuto un’altra serie di rimonti incredibili, a partire dal pareggio subito a Modena dopo un grande primo tempo, fino alla disfatta contro la Cremonese. Non si può spiegare solo con le scelte di Dionisi, ma sembra che ci sia una paura cronica che attanaglia la squadra, un blocco mentale che il tecnico non riesce a sciogliere.

Il futuro di Dionisi

Il futuro di Dionisi sulla panchina del Palermo sembra ormai arrivato al capolinea. Nonostante il contratto in essere, i risultati non hanno dato quel colpo di reni che ci si aspettava dalla sua gestione. L’allenatore non è riuscito a creare quella connessione emotiva con la città e con i tifosi, un elemento che rende difficile pensare a una sua conferma. La sosta arriva in un momento cruciale, ma ci sono gli stessi interrogativi che si erano posti un anno fa con Corini: sarebbe utile una scossa alla squadra con il cambio di allenatore a pochi passi dalla fine della stagione? E, se si cambia, chi sarà l’uomo giusto per il futuro?

Un ulteriore nodo da sciogliere riguarda la posizione del direttore sportivo Osti, la cui scadenza del contratto è prevista per giugno. La scelta di un nuovo allenatore potrebbe dipendere anche da questa incertezza. La priorità per la società rosanero è ora quella di fare chiarezza e decidere rapidamente, prima che la stagione si trasformi in un fallimento totale, con i play-off che potrebbero rimanere solo un sogno lontano.