
Sarri: “Ho bisogno di una chiamata, di forte motivazioni”
Durante la cerimonia a Coverciano della Panchina d’oro, Maurizio Sarri racconta del suo periodo di lontananza dal mondo del calcio. “Sto bene, questi momenti li vivi cercando di sfruttare il tempo per aggiornarti, per studiare i giocatori. All’estero sto vedendo una tendenza a far giocare più giovani rispetto all’Italia... sto vedendo giocatori di grande prospettiva”, ha affermato l’ex tecnico della Juventus.
Sarri sulla Nazionale e sul futuro dell’Inter
Sarri ha commentato la Nazionale dopo la partita contro la Germania: “Siamo stati in partita con una squadra forte. In questi 180 minuti, siamo mancati nei primi 45 di ieri e ci sta contro una squadra che gioca a un ritmo raro. Nel secondo tempo siamo stati bravi a metterci una pezza, che non è bastata. Non penso che la Nations League sia così importante per noi, è più importante avere la sensazione che molto probabilmente siamo nelle condizioni di poter aprire un buon ciclo”.
Sull’Inter di Inzaghi, Sarri si è espresso affermando: “La Panchina d’Oro è un premio strano, si riferisce alla stagione 2023/2024, ma in realtà succedono tante cose fino alle votazioni. Le votazioni sono state diverse rispetto a quelle che sarebbero state otto mesi fa: Thiago Motta avrebbe avuto grandi possibilità di vincere questo trofeo, perché probabilmente il Bologna è stata la squadra più divertente dello scorso campionato. Poi è andata a chi ha vinto lo scudetto e va bene lo stesso”.
Sarri e il possibile ritorno in panchina
Sul suo possibile ritorno in panchina Sarri ha risposto: “Non lo so. Ho bisogno di una chiamata, e ho bisogno che mi dia forte motivazioni e sensazioni”. Il tecnico ha commentato la situazione difficile tra Motta e la Juve: “Nel momento in cui i risultati non vengono e la squadra lascia brutte sensazioni, prese certe decisioni. Per capirle a fondo bisognerebbe essere dentro, vivere dentro la società. Da fuori rischi sempre di dire qualcosa che poi non corrispondere alla verità”.
Infine al guardare il Mondiale per il club, il tecnico ha affermato: “Io ho detto delle cose sui calendari e sono stato fatto passare per uno che si lamenta, ora le dicono tutti. Che qualcosa non va se ne sono resi conto tutti: io l’ho detto per prima e sono passato per quello che rompeva i coglioni. È un torneo che finirà quando altre squadre sono in ritiro, di cosa stiamo parlando”.
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