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Caos autovelox: decreto sospeso e multe a rischio annullamento

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Caos autovelox: decreto sospeso e multe a rischio annullamento

La situazione degli autovelox in Italia è nel caos. Se il decreto fosse stato approvato, più dell’80% dei dispositivi in uso sarebbero stati spenti. Ma senza un intervento normativo, i ricorsi contro le multe continueranno a moltiplicarsi. Così il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha deciso: decreto sospeso, “servono approfondimenti”.

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Caos autovelox: il nodo normativo

Secondo quanto riportato da Panorama la confusione nasce da una lacuna legislativa che dura dal 1992. L’articolo 142 del Codice della Strada impone che gli autovelox siano “debitamente omologati” per essere validi ai fini sanzionatori. Tuttavia, non è mai stata definita una procedura di omologazione, lasciando in funzione dispositivi solo “approvati” dal Ministero, una semplice autorizzazione amministrativa e non una certificazione tecnica.

Il problema è esploso nell’aprile 2024, quando la Corte di Cassazione ha stabilito che le multe elevate da dispositivi non omologati sono nulle. Da quel momento, si è scatenata una valanga di ricorsi, con sanzioni annullate in tutta Italia. Alcuni Comuni, per evitare il rischio di contenziosi, hanno addirittura spento i rilevatori di velocità.

Il decreto sospeso e le conseguenze

Per risolvere la questione, il Governo aveva preparato un decreto che prevedeva l’omologazione “d’ufficio” di tutti gli autovelox approvati dal 13 agosto 2017 in poi, mentre quelli precedenti sarebbero stati spenti fino a una nuova procedura di omologazione. Inoltre, il decreto introduceva regole più chiare, come cartelli di avviso a distanze precise e tarature annuali certificate.

Tuttavia, il provvedimento avrebbe obbligato molti Comuni a spegnere gli autovelox più vecchi, bloccando di fatto il sistema di controllo della velocità. Per evitare questo scenario, il ministro Matteo Salvini ha deciso di sospendere il decreto, lasciando inalterato il vuoto normativo e il rischio di nuove ondate di ricorsi.

Quali scenari per il futuro?

Ora le strade percorribili sono due: il Governo potrebbe rivedere il decreto per trovare una soluzione che salvi anche i dispositivi vetusti, oppure si continuerà a rimandare il problema, come avviene da oltre trent’anni. Nel frattempo, le associazioni dei consumatori avvertono del rischio di una “stangata estiva”: gli autovelox continueranno a funzionare, ma in un contesto normativo incerto, con migliaia di multe potenzialmente contestabili. La partita è ancora aperta.

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