Morte Raciti, respinta la revisione del processo per Speziale

Morte Raciti, respinta la revisione del processo per Speziale

La Corte d’Appello di Messina ha respinto la richiesta di revisione del processo nei confronti di Filippo Speziale, condannato a otto anni di reclusione per la morte dell’ispettore capo Filippo Raciti, avvenuta il 2 febbraio 2007 durante gli scontri tra tifosi fuori dallo stadio Massimino di Catania, in occasione del derby contro il Palermo.

Morte Raciti, respinta la revisione del processo per Speziale

La difesa di Speziale, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Lipera, aveva avanzato la richiesta di riaprire il caso, basandosi su nuove presunte prove emerse in due interviste realizzate dalla trasmissione televisiva “Le Iene” nel 2020. In queste interviste si faceva riferimento a una tesi alternativa rispetto alla versione processuale consolidata: ovvero che la morte di Raciti non fosse stata causata dal colpo inferto da Speziale con un “lavello”, ma da un errore di manovra della polizia stessa durante gli scontri.

La dichiarazione che avrebbe potuto riaprire il caso

Secondo quanto riportato nelle testimonianze televisive, un collega dell’ispettore Raciti si sarebbe avvicinato al padre della vittima durante i funerali per esprimere delle scuse a nome della polizia. Tuttavia, la dichiarazione era di seconda mano, riferita da una donna presente alla cerimonia funebre, che avrebbe a sua volta ascoltato la conversazione. Un altro testimone sosteneva di aver appreso la stessa versione da suo padre, il quale l’aveva sentita proprio dal genitore di Raciti, che però ha sempre smentito tale ricostruzione.

Per i giudici della Corte d’Appello, queste dichiarazioni non costituiscono elementi sufficienti per riaprire il processo, ritenendo la richiesta “manifestamente infondata” e priva della capacità di mettere in discussione il verdetto emesso. Nonostante la decisione sfavorevole, l’avvocato Lipera ha già annunciato che presenterà ricorso in Cassazione. La difesa di Speziale continua infatti a sostenere che le ferite riportate dall’ispettore Raciti non sarebbero compatibili con l’oggetto con cui si ritiene sia stato colpito, ribadendo l’ipotesi di una dinamica differente rispetto a quella accertata nei processi precedenti.

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