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Palermo-Sassuolo 5-3, le pagelle: Pohjanpalo non ci sono paragoni

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Palermo-Sassuolo 5-3, le pagelle: Pohjanpalo non ci sono paragoni

Da pochissimi istanti è terminato l’incontro tra il Palermo di mister Alessio Dionisi e il Sassuolo di Fabio Grosso. A seguito di un pirotecnico 5-3 a spuntarla sono stati i padroni di casa. Ecco di seguito le pagelle dell’incontro.

Palermo-Sassuolo 5-3: le pagelle

Portiere e difensori

Audero 7: provvidenziale in almeno due occasioni su Mulattieri, tiene il Sassuolo a distanza non facendo riaprire il match. Nella ripresa con un grande colpo di reni si stende ed evita un gol che sarebbe stato fortunoso per gli ospiti. Sui tre gol non può nulla.

Baniya 6: il centrale dei rosa vive i primi 45 minuti galvanizzato così come tutta la squadra. Contrasta energicamente i neroverdi. Nei secondo quarantacinque minuti commette un errore grave che anche sul 4-0 non può essere accettabile. Serve un assist al giocatore del Sassuolo che si divora il gol. Nel finale sbanda come tutta la difesa.

Magnani 7: giganteggia dietro. Tra le varie chiusure nel primo tempo ne fa una su Lauriente che corre spedito in porta. Tackle in area pulito e perfetto. Le palle alte sono tutte sue. Anche lui così come il resto della squadra nel finale cala dal punto di vista dell’attenzione.

Ceccaroni 7: in difesa è sempre attento. Come spesso visto quest’anno si butta in avanti e le sue avventure offensive sono pericolose. Riempe l’area di rigore avversaria e spizza il pallone creando disturbo alla difesa neroverde. Dal 70′ Di Mariano 6: da una mano alla squadra in fase difensiva.

Centrocampo e attacco

Pierozzi 6: sulla corsia non crea particolari pericoli. Si dedica maggiormente alla fase di non possesso e difesa cercando di schermare gli attacchi avversari. Spostato come braccetto a sinistra ha qualche difficoltà in più col Sassuolo che si butta in avanti e segna tre gol. Dal 90′ Vasic: s.v.

Gomes 6,5: il francese è una garanzia nella zona centrale del campo. Sempre in guardia, è attento e cura la fase di interdizione. Anche in veste offensiva ha subito una vertiginosa crescita da un paio di partite. Sfiora quello che sarebbe stato il 3-0 prima del gol di Pohjanpalo.

Blin 6,5: mette ordine, anche quando pressato è lucido nelle scelte. Fa densità a centrocampo, ci mette muscoli e qualità. Serve l’assist per il primo gol di Pohjanpalo. Partita di sostanza. Dal 79′ Verre: s.v.

Lund 6: partita silenziosa la sua. Si sente poco in campo. Il Palermo preferisce attaccare per vie centrali e si appoggia poco sui suoi esterni. Comunque regge la posizione e soprattutto Berardi che però oggi era alquanto spento. Nel finale deve fronteggiare un Sassuolo in crescita che lo mette in difficoltà.

Segre 7: cancellata la prestazione opaca di Salerno e l’ultimo periodo tutt’altro che entusiasmante. A centrocampo riesce a trovare tanti spazi concessi dal Sassuolo e aperti dal Palermo stesso. Si rivedono sprazzi del Segre mattatore con inserimenti letali e infatti torna anche al gol. Corre a perdifiato. Dal 78′ Ranocchia: s.v.

Brunori 6,5: oggi un po’ più ombra in capitano del Palermo che però si muove continuamente su tutto il fronte offensivo creando così superiorità. Questa posizione è congeniale al suo stile di gioco. Raccoglie basso il pallone e imposta. Estremamente altruista, va vicino a servire quello che sarebbe stato l’assist del 6-3. Dal 90′ Diakité: s.v.

Pohjanpalo 9: ha un vizio che non riesce più a togliersi. Quello di fare gol. Segna svettando di testa in mezzo a due difensori, lo fa due volte, poi segna anche da terra lottando pur di vedere il pallone in rete e serve anche assist. Serve aggiungere altro? Di un’altra categoria. Scaccia la paura nel momento più “complicato”. Anche questo vuol dire essere di categoria superiore.

Allenatore

Dionisi 7: il suo Palermo gioca 70 minuti da grande squadra. La capolista non riesce a giocare e trova difficoltà a costruire anche il più basilare dei passaggi. Il gioco dei rosa al contrario è spumeggiante e infatti rifilare 5 gol agli uomini di Grosso non è cosa da tutti. Peccato per i soliti minuti di calo di attenzione. Bisogna lavorare su questo aspetto in proiezione dei playoff.

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