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Operazione antimafia a Palermo: svelato il nuovo corso del mandamento della Noce. I nomi degli arrestati

Operazione antimafia nel mandamento della Noce: arrestate 11 persone a Palermo, coinvolto anche un insospettabile commerciante

Un’ampia inchiesta condotta dagli investigatori della Polizia di Stato di Palermo ha svelato nuovi equilibri e tensioni all’interno del mandamento mafioso della Noce. L’operazione, denominata “Nuovo Corso”, ha portato all’emissione di dodici misure cautelari in carcere (una delle persone coinvolte è nel frattempo deceduta). Tra gli arrestati figura anche Giuseppe Romagnolo, un insospettabile imprenditore, che avrebbe acquisito un ruolo di primo piano all’interno dell’organizzazione di Cosa Nostra.

Un blitz imponente contro le famiglie mafiose

Nel corso dell’operazione, diverse squadre della Polizia di Stato – coadiuvate da Unità cinofile e supportate dall’alto da un elicottero del IV Reparto Volo – hanno effettuato perquisizioni mirate nelle aree più sensibili del mandamento. Le investigazioni hanno puntato i riflettori su un mandamento di antica tradizione mafiosa, che negli ultimi mesi sarebbe stato scosso da riorganizzazioni interne e conflitti generazionali tra fazioni differenti.

Fibrillazioni e scissione interna alla famiglia Noce

Dalle intercettazioni e dalle attività investigative è emersa una netta divisione tra due gruppi:

  1. La fazione tradizionalista, che insiste sul rispetto rigoroso dei codici mafiosi.

  2. La fazione più giovane e “innovativa”, riconosciuta a tutti gli effetti all’interno dell’organizzazione criminale, ma in forte contrasto con il vecchio assetto di potere.

Le tensioni sarebbero scoppiate dopo che un capo storico del mandamento, prima di morire, avrebbe deciso in autonomia chi dovesse rappresentare le varie famiglie, ignorando qualunque forma di consultazione o confronto. Questo “atto d’imperio” avrebbe acceso il malcontento, dando vita a una scissione che, pur determinando due fazioni distinte, non avrebbe provocato episodi di aperta violenza.

Estorsioni, rapina e controllo del territorio

Le indagini hanno portato alla luce diversi episodi di estorsione ai danni di cantieri e attività commerciali. È stata inoltre ricostruita una rapina avvenuta nel giugno 2023 ai danni di un commerciante locale, individuandone i presunti responsabili (ora in custodia cautelare). Secondo la denuncia della vittima, il furto sarebbe la conseguenza di una serie di danneggiamenti e vessazioni poste in essere da individui legati alla famiglia mafiosa che domina il quartiere.

Un ulteriore aspetto messo in evidenza dagli inquirenti riguarda la tendenza di alcuni cittadini a rivolgersi a uomini di Cosa Nostra per risolvere problemi quotidiani, dalle controversie commerciali alla concorrenza tra piccole imprese, confermando un radicamento preoccupante della mafia nel tessuto sociale.

Gestione delle piazze di spaccio e interessi illeciti

L’inchiesta ha rivelato anche il coinvolgimento degli indagati nelle attività di gestione e approvvigionamento di sostanze stupefacenti, un mercato che rimane centrale per il sostentamento economico dell’organizzazione. Secondo gli investigatori, il controllo degli spazi di vendita al dettaglio costituisce un interesse primario per le cosche mafiose, intenzionate a mantenere un monopolio criminale sui traffici di droga nel territorio palermitano.

I nomi degli arrestati dell’operazione antimafia

Su disposizione del gip Claudia Rosini, sono stati condotti in carcere:

  • Renzo Lo Nigro, 52 anni

  • Carlo Castagna, 46 anni

  • Giuseppe Romagnolo, 56 anni

  • Benedetto Di Cara, 35 anni

  • Salvatore Chiovaro, 48 anni

  • Fabio Billeci, 51 anni

  • Salvatore Palmeri, 53 anni

  • Cosimo Semprecondio, 56 anni

  • Lorenzo Di Stefano, 24 anni

  • Kevin Dragotto, 21 anni

  • Mario Di Cristina, 50 anni

Il dodicesimo indagato, colpito anch’egli da ordinanza di custodia cautelare, è deceduto di recente.

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