Palermo, le solite fragilità. Ambizioni sempre difficili  

Palermo, così non basta: poca personalità, troppi rimpianti e arbitraggi che fanno discutere

Continuità zero, personalità in crisi e arbitraggi che fanno infuriare: il Palermo cade ancora nel finale e rischia di compromettere la corsa ai play-off.

Altra partita, altro rammarico. A Bari arriva una sconfitta amara per i rosanero, che perdono ancora nei minuti finali — la quinta volta in stagione. Stavolta pesa anche il gol annullato a Pohjanpalo, che avrebbe potuto cambiare tutto. Una decisione arbitrale che il club contesta apertamente, dopo altri episodi simili durante l’anno.

Ma il problema va oltre il singolo episodio: manca personalità, lucidità nei finali, e una gestione tecnica più incisiva. L’arrivo di giocatori esperti come Audero e Magnani non ha colmato le lacune di una squadra che non sa più ribaltare le partite e prende gol troppo spesso negli ultimi 20 minuti (16 finora).

L’allenatore Dionisi mostra un atteggiamento troppo passivo, in campo e fuori. La sua calma non scuote una squadra che appare rassegnata, anche quando serve una scossa emotiva. E ora, con due scontri diretti in trasferta (Catanzaro e Cesena) e partite decisive in arrivo, i play-off non sono affatto garantiti.

L’unica certezza? Si chiama Pohjanpalo, 9 gol (che sarebbero 10 senza l’annullamento a Bari). Ma da solo non può bastare.
Il Palermo deve cambiare marcia. Subito.