Il bomber della Vibonese, Plescia, è nato a Villafrati ed è arrivato nelle giovanili rosanero a otto anni facendo tutta la trafila.
“Ho vissuto stagioni splendide, un giorno mi piacerebbe giocare in A con la maglia della squadra della mia città”.
“Il ricordo più bello la finale del Viareggio contro la Juve di Grosso. Stiamo bene e il pareggio con il Bari lo testimonia”.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Fabrizio Bertè che intervista Vincenzo Plescia, ex giovane del Palermo adesso in carico alla Vibonese che promette di non esultare in caso di gol contro i rosanero. Sei gol in dodici partite per l’attaccante nato a Villafrati che ha mosso i primi passi al Ribolla di Totò Schillaci e poi al Calcio Sicilia. Poi la vita in rosanero, tutta la trafila, trasferendosi a Palermo e vivendo in collegio, tra allenamenti e studio.
Il ricordo della finale del torneo di Viareggio e la ricostruzione della sua carriera: Siracusa, Roccella, poi l’Empoli che lo dà in prestito al Gubbio e poi al Renate lo scorso anno. Oggi alla Vibonese dove ritrova tanti palermitani: Ambro e Marson ma anche Prezzabile e Tumbarello.
La freschezza e la spensieratezza della squadra calabrese le armi migliori e Plescia fa un ringraziamento particolare ai suoi genitori, alla sua famiglia che domenica tiferà per lui… tranne il suocero che gli ha augurato anche 4 gol purché il Palermo ne facesse uno in più.
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