Questo il titolo in prima pagina del Giornale di Sicilia oggi in edicola. Nell’articolo di Benedetto Giardina si sottolinea come oggi a mezzogiorno è prevista la riunione dei soci di Pelican House Mining PLC che cambia ragione sociale e nome in Sport Capital Group e diventa a tutti gli effetti la società che controllerà il Palermo calcio. A seguire la cosa più importante cioè l’immissione di denaro fresco nelle casse della società rosanero.
L’articolo sottolinea che oggi a Londra nasce una società quotata in borsa che ha l’obiettivo di far partecipare più persone all’operazione “…Utilizzando una società già esistente ristrutturando la ex novo per cambiare la destinazione dei suoi investimenti”
Pelican House Mining nel linguaggio della finanza si definisce una Shell Company cioè una società di comodo nata con l’obiettivo di essere utilizzata da chi può sfruttare una struttura già quotata evitando tutta una serie di lungaggini burocratiche.
In questo momento Pelican House Mining ha interessi relativamente alle miniere di litio e cobalto in Uganda e Botswana per cui gli attuali azionisti che non sono soggetti interessati al mondo dello Sport, scrive Giardina, dovrebbero oggi nell’ assemblea dei soci “…sancire la loro uscita di scena definitiva dalla società che ormai ha deliberato il cambio di denominazione”.
Dopo il cambio di nome e di ragione sociale questa società si fonderà con quella di Richardson la Sport Capital Group, società attualmente non quotate in borsa. La figura di collegamento è il famoso John Michael Treacy che in atto possiede più del 15% delle quote di Pelican e che oggi probabilmente potrebbe acquisire altre azioni. Il passo successivo sarà immettere capitali in questa neonata società e dovranno essere corposi per arrivare a quanto dichiarato nell’ultimo comunicato e cioè a 20 milioni di euro.
L’articolo si chiude con un dubbio e cioè che nella lettera di convocazione degli azionisti c’è scritto “la compagnia non intende essere un investitore attivo… ma si riserva di valutare l’eventuale ingresso di un rappresentante nei consigli di amministrazione di chi in realtà investe“.
E sarà curioso sapere il nome di chi in realtà investe perché sarà colui che probabilmente dovrà mettere dentro i famosi 20 milioni.
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