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La farsa della zona rossa e dell’autocertificazione: un “liberi tutti” mascherato

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La farsa della zona rossa e dell’autocertificazione: un ‘liberi tutti’ mascherato.

Chi è causa del suo mal…

1.576 nuovi positivi su 9.537 tamponi effettuati. Questo il dato sulla Sicilia registrato ieri. 1.692 nuovi casi registrati oggi a fronte di 9.767 tamponi effettuati, la Sicilia si piazza al primo posto in Italia per tasso di positività: 17,32%.

Ma anche i numeri dell’Italia intera non sono migliori e destano oggettive preoccupazioni. Che sia scoppiata la terza ondata? Per tutto il mese di dicembre si è discusso a lungo su quali norme e restrizioni si dovessero adottare per evitare la ripresa preoccupante del virus. Da una parte i più severi, dall’altra i permissivisti. Alla fine è venuto fuori il decreto Natale. Ma ha funzionato? A guardare i numeri si direbbe assolutamente no ed effettivamente non sembra aver dato i risultati sperati, ma la risposta è semplice: troppe deroghe.

La farsa della zona rossa

E’ obiettivamente difficile poter coniugare salute pubblica ed economia. La logica sanitaria avrebbe imposto restrizioni severe ma l’aspetto economico ne avrebbe risentito pesantemente dopo un periodo già difficile. E così si è pensato a misure che facessero contenti tutti: le restrizioni e le deroghe. Praticamente un decreto farsa che alla fine si è tradotto in un “liberi tutti” mascherato da zona rossa. E i numeri sono evidenti. In piena zona rossa era consentito (e lo è anche oggi, Epifania) uscire per fare la spesa, comprare le sigarette ed i farmaci ma anche lo spirito ed il cotone in parafarmacia. Comprare il giornale ed andare al bar senza entrare ma consumando fuori dalla porta di ingresso. Era consentito andare a far visita ad amici o parenti purché non fuori regione. Andare a lavorare, in ospedale o dedicarsi ad impellenti necessità. Andare nelle seconde case anche tutti insieme in macchina (purché congiunti).

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In tutto questo caos una cosa è stata particolarmente fastidiosa ancorché ridicola: non poter uscire con i figli maggiorenni. Ciò ha costretto le famiglie a prendere due macchine per far visita ai nonnini. La folla ed il caos che si sono registrati in questi giorni festivi forse è stato superiore alle normali giornate pre-pandemia. A riprova di ciò, facciamo un esempio banalissimo di una tipica famiglia allargata. Prendiamo il caso di due famiglie di fratelli, riuniti il giorno di Capodanno. Discutono fra loro su cosa faranno l’indomani, in piena zona rossa. I due fratelli usciranno per fare la spesa; i figli andranno dalla fidanzata; una moglie andrà a trovare la mamma in casa di riposo; l’altra andrà dai genitori che vivono in provincia di Palermo. Praticamente tutti avevano una ragione valida e autorizzata per uscire di casa e circolare liberamente. L’importante era avere con sé la farsa dell’autocertificazione.

Cos’ha funzionato?

L’unica cosa che ha funzionato forse è stato il coprifuoco perché obiettivamente dopo le 22 c’erano davvero pochissime macchine in giro. Soprattutto nelle giornate calde come 24 e 31 dicembre. Perché la gente ha avuto timore dei controlli che invece non ci sono stati durante il giorno. E giustamente verrebbe da aggiungere perché le forze dell’ordine probabilmente si saranno dette: con tutte le deroghe possibili, chi fermiamo, una ragione valida l’avrà sicuramente. Ma attenzione, perché siamo stati abituati male: la prossima zona rossa che potrebbe abbattersi sulla Sicilia non avrà tutte queste deroghe e sarà più complicato uscire da casa. Ma chi è causa del suo mal…

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