Palermo – Di Cicco, stopper gentiluomo «Un solo rosso e pure ingiusto, qui sono stato sempre felice».
Da giocatore 269 presenze, poi due esperienze come vice di Mutti: “Palermo è stata la mia vita”.
“La squadra attuale può fare bene ai play-off, ma a patto che arrivino tre-quattro rinforzi importanti”.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Carlo Brandaleone, nella sua consueta rubrica Cuori Rosanero, è dedicato ad una delle bandiere del Palermo degli anni a cavallo fra il 1976 ed il 1984. Otto anni consecutivi per Mauro Di Cicco, indimenticato stopper rosanero e autore di mille battaglie con la maglia del Palermo. Ed anche capitano: solo Biffi, Benedetti e De Bellis hanno numeri più alti di lui.
Otto anni a Palermo dove aveva deciso di restare per sempre, dove aveva comprato casa e dove è nata la figlia. Ha anche allenato in giro per la Sicilia ed ogni sera rientrava a Palermo. Adesso vive a Ferrara dove lavora la moglie.
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Tanti ricordi, tanti ex compagni con cui è ancora in contatto ed il rimpianto di non aver mai centrato la Serie A col Palermo. Uno stopper di alri tempi, quando si marcava a uomo e c’era tanto rispetto per l’avversario. Un calcio diverso, fra la gente ed a contatti con i giornalisti quando si voleva. Poi la parentesi allenatore, anche a Palermo con Mutti nell’anno di Miccoli e Ilicic. Ed i rapporti con Zamparini che magari dava qualche indicazione ma non dettava la formazione o imponeva nulla.
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