Intervenuto durante la trasmissione della domenica sera, targata Tifosipalermo.it e Rosanero Unnegghiè, denominata Zonarosanero, l’ex rosanero Maurizio D’Este, che ha indossato la maglia del Palermo dal 1987 al 1989,parla così del momento negativo che lo stesso club sta attraversando:
“Vedere il Palermo in questa categoria mi lascia perplesso. Capisco le critiche che ci sono intorno a questa squadra, perché a Palermo bisogna vincere, è una categoria che ci sta stretta, però questo campionato è un po’ falsato dal Covid e dalla mancanza del pubblico soprattutto“.
Maurizio D’Este fu uno dei protagonisti di quell’annata della rinascita, in un anno, precedente a quello narrato, in cui a Palermo di calcio non se ne vide proprio l’ombra.
Ne parla così Maurizio D’Este: “Abbiamo avuto la fortuna di entrare da subito nelle grazie del pubblico, che quando abbiamo ri-iniziato a giocare ci ha accolto come dei re“.
E nel ricordare alcuni episodi, come Palermo-Atletico-Mineo,non manca di sottolineare:
“Questa è la maglia che ho ancora attaccata, i colori rosanero per me sono rimasti nel sangue. Io capisco l’amarezza perché il Palermo in questa categoria non ci dovrebbe neanche passare“.
Sul campionato in corso aggiunge: “Purtroppo bisogna calarsi in questo campionato, ci sono tre o quattro corazzate che è difficile prendere, perché sono state strutturate per vincere, forse il Palermo ha sbagliato qualcosa all’inizio del campionato, all’inizio del mercato, valutando dei giocatori di categoria, ma che non stanno rendendo come magari si aspettavano“.
Uno sguardo di speranza per il futuro: “Io rimango fiducioso, perché l’importante è agganciare i play-off, e ai play-off tutto può succedere. Adesso io capisco l’amarezza ma bisogna stare intorno a questa squadra e cercare di sostenerla sempre, anche nei momenti più bui, come adesso“.
Un appello ai giocatori rosanero: “Chi indossa questa maglia qua, deve volare. Quando io ho pubblicato la maglia, ho scritto ONORIAMOLA, perché se qualche giocatore non lo ha capito cosa sta indossando, lo capisca in fretta“.
Su Boscaglia: “E’ normale che quando non vengono i risultati, l’allenatore avrà le sue colpe ma in campo ci vanno i giocatori. E’ normale che quando una società ti mette in mano una macchina, devi farla renderla al massimo, soprattutto se sei al Palermo. E’ più difficile vincere un campionato di C, che uno di B“.
Una dichiarazione d’amore poi per il Palermo: “Se tornassi indietro firmerei a vita per il Palermo, quando incontri il Palermo… non esistono altre squadre. Io ho calpestato anche San Siro con il Milan, ma i più bei ricordi sono con i rosanero. Io a Palermo mi sento a casa“.
Ritornando sugli errori della stagione: “Nella nostra annata forse Caramanno era stato bravo a farci girar tutti, ma più si va su con i tempi più le cose cambiano, ora i giocatori sono più esigenti, ma non ritengo che la dirigenza abbia sbagliato, ritengo che la dirigenza abbia cercato di prendere dei “giocatori da Palermo” ma evidentemente l’annata non sta dicendo questo“.
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