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Cauzo a TP.it: “Non cerco visibilità. Quanti soldi ho? Vi spiego tutto”

Tra questioni di campo e questioni societarie, non si può dire certo che il Palermo stia vivendo il momento più magico da quando Mirri è il nuovo presidente. Proprio nel momento in cui il patron palermitano ha deciso di mettere in vendita la società, sono infatti usciti tanti nomi di possibili acquirenti. Prima la cordata Algebris di Davide Serra, poi l’incontro con Radrizzani (proprietario del Leeds United) e infine, come pubblicato da Calciomercato.com, Tony Cauzo, l’ultimo di una lista che siamo sicuri sarà destinata a crescere.

Proprio su quest’ultimo, abbiamo voluto indagare. Da informazioni raccolte dalla nostra redazione, ci risulta che l’azionario di una parte delle quote del Miami Magic e della catena alimentare Arancino’s Food, abbia davvero un interesse concreto per rilevare tutte le quote del club di viale del Fante. Così, lo abbiamo contattato e intervistato a 360°. Tony Cauzo, molto disponibile, ci ha raccontato un po’ le sue origini professionali, il suo interesse per il mondo del calcio, prima di passare poi alle potenzialità della sua cordata.

Premesso che quando si parla di cessione societaria a Palermo non ci si fida nemmeno del proprio fratello, abbiamo voluto ascoltare la sua proposta. Ecco l’intervista integrale:

Dottor Cauzo, chi è lei dal punto di vista professionale, come è nato l’interesse per il mondo degli affari e come è nata sopratutto la sua cordata?

“Nel mondo degli affari io mi occupo recentemente di calcio e prima di tutto mi occupo di imprenditoria generale, di case, finanza, ristoranti, utilizzo il mio portafoglio in diverse attività, non sono uno che fa solamente una cosa. In ambito calcistico sto aprendo il prossimo mese un accademy, la “Magic Accademy Miami”, dove ci occuperemo della crescita dei giovani. Questa è una cosa che non è valorizzata come dovrebbe essere, vedi i tanti talenti che stanno nascendo oggi: Reynolds, McKennie. Secondo me questo aspetto dei giovani non viene sfruttato al massimo, non è valorizzato come dovrebbe essere. Il calcio negli Stati Uniti ha un potenziale straordinario. Il prossimo mese apriremo una struttura spettacolare e ci occuperemo di questo.

Quando si è appassionato del calcio?

“In Italia si nasce per il calcio, io sono nato in Italia, io amo il calcio da quando ero bambino e adesso con questo discorso del Coronavirus ho avuto anche la possibilità di stare nel mondo del calcio e non vedo l’ora di lavorare. In Italia si vive di calcio, un posto meraviglioso”.

Conoscerà sicuramente la storia recente del Palermo, molto buia, prima di arrivare al presidente Mirri. Ultimamente sono usciti tanti nomi, tra cui il suo. Ci può dire a questo punto perchè i tifosi dovrebbero fidarsi di lei? Quali sono le sue disponibilità economiche?

“Allora, forse non abbiamo capito niente. Per ora non c’è nulla. Stiamo parlando e c’è un interessamento, abbiamo mandato la lettera al Patron Mirri e ho parlato personalmente con Tony Di Piazza. Ho fatto delle telefonate a persone importanti, che si occupano di finanza, tutti italo-americani, esattamente come ha fatto Tacopina per il Catania. Abbiamo mandato lettera ieri e aspettiamo risposta. Dal punto di vista finanziario se devi comprare una squadra non è più come prima, non servono solo 4 documenti, ma ci sono una serie di passaggi finanziari e una serie di regole da rispettare. I tifosi non devono credere a me, ma a quello che manderemo in futuro nel caso in cui ci sarà una negoziazione. Poi tutte queste cose usciranno fuori e devono uscire fuori: ‘Quanto guadagno e quanto non guadagno, di che cosa mi occupo? In futuro si vedrà. Garanzie? Il tifoso le avrà, certo, ma quando arriverà il momento opportuno. Io non credo ad un singolo proprietario del club, nel calcio moderno del 2021 serve una partnership, vedi quello che è successo a Zamparini o a Pulvirenti, perchè erano soli. Il calcio moderno richiede una partnership, perchè se uno ha un problema in un’attività, che può capitare, l’altro può coprire. Ma se sono da solo e qualcosa non va, crolla tutto il castello”.

La partnership che sta cercando di formare lei è forte? Può dare garanzie?

“Certo, assolutamente. Quello è l’obiettivo perchè parliamoci chiaro in serie C o in Serie D non ci sono entrate, anzi ci sono perdite. I ricavi non sono così grossi, non si può pensare che prendi un club di C e vai in profitto, non girano soldi, in B forse un po’ di più. Se vuoi profitto devi aspettare la Serie A”.

In merito alla pec inviata ieri, crede in una risposta fiduciosa di Mirri? E se si, sarebbe disposto a pagare subito la cifra che richiede il Palermo?

“Mi aspetto una risposta, non so se positiva o negativa, vedremo. Per quanto riguarda il costo e il versamento non posso dare una risposta. Se ero solo io allora te la davo, ma non sono da solo. In caso di risposta positiva, ci siederemo a tavolo e valuteremo i rendiconti contabili, perchè girano le voci e uno sul Palermo dice che sono senza debiti e un altro che invece dice che girano 18.000 biglietti al botteghino, quindi è utile sedersi al tavolo e valutare una serie di cose. E poi bisogna vedere se la quota che da la società è quella giusta, per la vendita. Bisogna vedere quale sarà il reale valore della squadra. Prima Mirri voleva 15 milioni, ma non so nulla ancora di questa cosa, bisogna valutare tutto ed è necessario sedersi a tavolino. Non so se saranno 15 milioni o 20”

Ci ha mai pensato di acquistare il Palermo quando ci fu il bando, circa 1 anno e mezzo fa?

Onestamente no, prima di tutto non ero come sono adesso nel mondo del calcio, ero più spettatore. Qualche mese fa avevamo provato qualcosa per il Catania. Comunque volevo precisare che a me non importa nulla della visibilità, io non ho affari al momento in Italia per cui che visibilità dovrei cercare? Io sono qua, ho tutto qua e non ho nessuna attività commerciale in Italia. Quando ci ho provato per il Catania, è uscita la somma di debiti che loro dovevano coprire e quindi non si è fatto più niente, capirete bene il perchè. Ai tempi c’era ancora Lo Monaco, abbiamo fatto richiesta e avevamo ricevuto risposta, ma nessuna vera trattativa, era veramente difficile. Palermo è una grossa piazza come Catania e l’opportunità è enorme. Molti hanno criticato in questi giorni, ma ho ricevuto messaggi anche molto belli di persone palermitane che sperano che si attivi presto una trattativa”.

Sono usciti altri due gruppi interessati insieme al suo, pensa che loro possano convincere di più?

Non lo so, ma se gli altri due gruppi hanno risorse migliori ben venga, io in questo momento non lo so. Ripeto c’è da fare una trattativa, se gli altri sono più forti di me non mi creo problemi, io voglio solo il bene del club”.