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Adesso basta: Sagramola, Castagnini e Boscaglia diano le dimissioni per il bene del Palermo

sagramola castagnini

Palermo, adesso basta! Questa società, questo allenatore, questa squadra non hanno più alibi e scusanti. E’ finito il tempo dell’eccessivo buonismo che ha portato al disastro che è sotto gli occhi di tutti.

Oggi forse si è toccato il punto più basso della storia del Palermo tanto da far rimpiangere, stiamo esagerando ovviamente, i tempi di Ferrara e Polizzi. Mai avremmo immaginato di arrivare a tanto, ma dopo quello che abbiamo visto nella gara contro la Viterbese troppe cose ci sono sembrate chiare. Certi atteggiamenti non possono essere più tollerati e certamente sono figli di un clima che definire poco sereno sarebbe un eufemismo.

Abbiamo sempre detto e sostenuto chiaramente che gli scontenti in questa squadra sono tanti e che non bisognava cercarli solamente tra quelli che stavano in panchina. L’esclusione di Kanoute per motivi disciplinari, una brutta reazione ad un fallo di Almici in allenamento, lo sta a testimoniare.

Quanto poi accaduto durante la partita ci sembra un messaggio chiaro ovvero che la squadra ha mollato definitivamente il suo allenatore. Nulla di strano certe dinamiche nel calcio ci sono sempre state per quanto assurde possano sembrare.

A questo punto dovrebbero essere in tanti a prendersi le proprie responsabilità e a rassegnare le dimissioni. Ad iniziare dall’amministratore delegato, proseguendo con il direttore sportivo per finire all’allenatore. Se siamo arrivati a questo punto le colpe sono certamente loro. Dell’amministratore delegato che ha costruito la squadra nonostante questo dovesse essere compito del direttore sportivo che, se è vero che avrebbe fatto altre scelte di mercato, si sarebbe dovuto coerentemente dimettere mesi fa. Fino ad arrivare all’allenatore che evidentemente non è stato accontentato nelle scelte dei giocatori e che dal primo giorno è sembrato ingaggiare una sorta di “guerra sotterranea” con la società.

Una guerra fatta a suon di messaggi sibillini e scelte a volte davvero incomprensibili, o forse no per chi vede e segue il calcio. Come incomprensibili sono state le sue dichiarazioni nell’arco della stagione. Sempre uguali e sempre a dir poco risibili, tanto che la gente si è sentita più volte presa in giro. Non è possibile che dopo sei mesi questa squadra non abbia una identità ma la cosa più grave è che non ha un’anima perché restiamo convinti che i venticinque che compongono l’organico rosanero valgano più di quello che dice la classifica. Tant’è che siamo convinti che con un allenatore “normale” questa squadra avrebbe una decina di punti in più. Ma questa ovviamente resta solo una nostra idea.

Di certo però così non si può andare avanti una decisione va presa e va presa subito. Non si può più perdere tempo.

Ovviamente sappiamo bene che non accadrà ma Ad, Ds, e allenatore dovrebbero avere il coraggio di fare un passo indietro per il bene del Palermo e per il bene di Dario Mirri e Tony Di Piazza che ovviamente sono al centro di questo fallimento sportivo e delle feroci critiche dei tifosi.

Perché lo ripetiamo ancora una volta le colpe di questo sfascio sono prima di tutto, senza ovviamente salvare nessuno dei calciatori, loro.

Oggi dei play off ai tifosi probabilmente non interessa più nulla. A chi ha a cuore questi colori interessa solo che al Palermo torni ad avere quella dignità sportiva ormai persa. E mercoledì c’è il derby dei derby

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