Palermo, la zona rossa non serve: ancora povertà e nuovi contagi

La cruda realtà rivela che la zona rossa è assolutamente inutile a Palermo. Se cambio di colore sarà, si verificherà tra stasera e domani solo per ragioni politiche, non certo sanitarie. L’arcobaleno, prorogato fino a domani nel capoluogo, non ha portato agli effetti sperati e a dimostrarlo sono i dati di ieri relativi al numero dei nuovi contagiati: quasi 600 che si aggiungono al giorno precdente.

L’inutilità dei colori

E’ evidente, come qualcosa non abbia funzionato in provincia di Palermo forse perchè qualcuno, se non tutti, non hanno rispettato le regole. E a proposito di regole, è proprio questo il punto focale della vicenda: basterebbe forse rispettarle al di là di ogni colore assegnato e, magari, favorire alcune riaperture di persone che non riescono più ad arrivare a fine mese. Basterebbe soltanto mantenere le distanze, utilizzare le mascherine e rispettare tutte le accortezze che da un anno e mezzo viaggiano o meglio, dovrebbero viaggiare, con noi.

Meglio cambiare colore?

Invece il nulla, raccontiamo ancora una catastrofe economica e sanitaria che non ha fine. Un valore cromatico fine a se stesso e senza il quale, tuttavia, le cose sarebbero più complicate di quanto non lo siano già. E quindi meglio cambiare colore e passare all’arancione? Per dare forse un po’ di sollievo in più alla provincia e alla stessa Palermo, senza concedere comunque le riaperture che sarebbero previste dalla zona gialla.

Lo sfogo di Costa

Ieri lo sfogo disperato e rabbioso di Orlando, oggi, quello di Renato Costa, commissario per l’Emergenza Covid sulla nostra isola. Quest’ultimo ha detto ai microfoni di “LiveSicilia.it” che “la zona rossa di per se è inutile, L’essenziale è che ognuno tenga i comportamenti giusti, con le mascherine, il distanziamento e tutte le precazioni necessarie. Se l’attenzione non diventa pratica, l’arcobaleno mostra i suoi limiti”. Come dargli torto?

Meglio puntare sulle regole, senza colori

Forse meglio togliere i colori e ridare valore a quelle regole semplici, che sono la vera resistenza “naturale” al Covid, aspettando che arrivi l’accellerata decisiva sul fronte vaccini. Meglio puntare forte su quelle che colorare il mondo per farle rispettare, senza risultati.

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