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Avellino atto secondo: obiettivo resistere alle provocazioni

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A pensarci bene, guardando attentamente il regolamento dei play-off di Serie C, ci si rende conto che l’ideatore o gli ideatori di questa formula dovrebbero essere rintracciati e messi in condizione di non nuocere mettendo loro una camicia di forza e segregandoli in una clinica psichiatrica per criminali.

Infatti, non si fa a tempo a mettere a repentaglio le coronarie dopo una battaglia campale che poco ha avuto a che vedere con una partita di calcio domenica 23 con un Avellino sceso al “Barbera” con l’obiettivo non solo di non giocare al calcio ma addirittura di portare l’incontro sui binari della rissa, tanto erano e sono convinti di poter battere il Palermo sul campo, che addirittura dopo appena 72 ore si replica al “Partenio”.

Tutto questo dopo aver assistito al fischio finale ad una megarissa sempre provocata dai biancoverdi e condita con le dichiarazioni farneticanti del ds Di Somma accompagnate dalle dichiarazioni di quello che dovrebbe essere un distinto signore con tanta esperienza da allenatore.

Da lui ci si aspetta un certo fair play ed invece alimenta la rissa finale e le dichiarazioni di fuoco contro l’arbitro in modo da condizionare il direttore di gara della “corrida“ di ritorno. Il distinto signore risponde al nome di Piero Braglia il cui operato è sotto gli occhi di tutti, checché ne dica lui, con le immagini che parlano chiaro.

Il nefasto regolamento favorisce esageratamente le squadre meglio classificate, per le quali è giusto dare un vantaggio, ma quel che è troppo è troppo, favorendole eccessivamente oltre che nel vantaggio della prelazione in caso di parità di punteggio anche nel computo dei provvedimenti disciplinari a cui sono sottoposte le squadre che sono costrette ad effettuare più partite. Quest’ultime oltre ad essere più affaticate prendono cartellini che poi portano alle squalifiche, mentre ai primi sono per ovvi motivi risparmiati.

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Ad ogni modo questo passa il convento e bisogna fare di necessità virtù per cui questo secondo atto contro l’Avellino, caricato di tantissimi altri motivi che poco hanno a vedere con il calcio, costringerà la squadra rosa ad affrontare ulteriori difficoltà e dovrà essere tanto forte e preparata, allenatore in testa, da rendere innocue soprattutto le provocazioni che saranno quasi sicuramente il piatto forte che gli irpini cercheranno di servire ai rosa. Importantissimo in questo contesto sarà la direzione di gara che è stata affidata con poca accortezza al sig. Zufferli di Udine che per intenderci è lo stesso arbitro del derby con il Catania nel girone di andata… ed ho detto tutto…

Ma il Palermo con il suo allenatore ha dimostrato che può superare e per giunta brillantemente anche questo tipo di ostacolo… Per cui…

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