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La Serie B vuole solo 3 retrocessioni. Indispensabile riformare la C. Ecco come…

Serie B Balata

Balata(pres. Serie B) vuole solo 3 retrocessioni. La possibile riforma che interessa la C

Non è una novità di oggi o di ieri ma un vecchio pallino del presidente della Lega serie B, Balata. Vuole che dalla cadetteria retrocedano soltanto 3 squadre e per dare forza al suo discorso sottolinea l’anomalia tutta italiana che vede 4 retrocessioni in serie C a fronte di sole 3 promozioni in serie A. Il presidente chiede che vengano eguagliate promozioni e retrocessioni e punta a diminuire il numero delle squadre che a fine stagione precipitano in serie C. Ma la sua richiesta di sole 3 retrocessioni non si sposa, anzi cozza enormemente con l’attuale organizzazione della serie C che prevede 4 promozioni, 3 dirette ed una attraverso la seguitissima e vincente formula dei play off.

Difficile che la C rinunci agli spareggi anche perché tengono vive le speranze di molte squadre durante il campionato garantendo regolarità fino all’ultima giornata. Ed allora la realizzazione del progetto di Balata non può che passare attraverso un’ampia riforma che coinvolga soprattutto la serie C. Insomma senza una riforma anche della serie C, il sogno di Balata (le 3 retrocessioni) resta decisamente non attuabile. Resta soltanto un desiderio.

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Una strada percorribile, come lo stesso presidente della Figc Gravina ha più volte indicato, è trasformare la serie C con un girone unico e poi due gironi semiprofessionistici che facciano da finestra al dilettantismo. Se poi si vuol chiamarla Serie B2 o serie C d’Eccellenza diventa solo un fatto puramente lessicale. In sostanza cambierebbe ben poco perché la B2 o la C d’eccellenza sarebbero comunque una terza serie del calcio italiano così come adesso.

Ma c’è anche l’ipotesi che tutti i tifosi rosanero si augurano e cioè che la serie B possa essere organizzata in due gironi da 18 squadre, cosa che consentirebbe il ripescaggio di tanti club sulla base del blasone, del bacino di utenza e della solidità economica. Ed il Palermo non potrebbe che farne parte…

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