Palermo – Curva Nord Inferiore: “…di entrare allo stadio proprio non se ne parla”
Le recenti decisioni del Governo in merito alla riapertura degli stadi con limiti ben precisi e norma da rispettare non ha trovato il gradimento dei gruppi organizzati. Anche la Curva Nord Inferiore palermitana, prende una posizione netta e precisa, annunciando a malincuore la decisione presa, cioè quella di disertare lo stadio. Sul proprio profilo facebook, una nota che spiega le ragioni che hanno indotto la CNI a decidere di non entrare al Barbera, perchè, secondo la CNI, ora non è in gioco soltanto l’esistenza del singolo gruppo Ultras ma dell’intero movimento. Questa la nota:
” E ci risiamo!
Già, proprio così ci risiamo eccome! Tutta colpa degli ULTRAS.
Perché probabilmente non esiste nessun altro paese al mondo dove gli ultras siano etichettati e additati di continuo come parafulmine di questo o di quell’altra problematica. Ma poter essere addirittura visti come una delle possibili cause della diffusione di un “VIRUS” davvero ci mancava. Negli ultimi vent’anni almeno ne abbiamo viste, sentite e soprattutto subite di ogni tipo e malgrado tutto… eccoci ancora qui! Per oltre cinquant’anni gli stadi sono stati tra i più grandi luoghi di aggregazione giovanile del mondo. In pratica un fenomeno socioculturale senza eguali.
La curva come luogo di aggregazione
Luoghi di ritrovo per più generazioni dove ogni differenza sociale veniva azzerata per almeno un paio d’ore a settimana nel nome dello stare insieme e del vivere con PASSIONE per i propri colori. Sia chiaro: noi comprendiamo tutto e rispettiamo ogni scelta ma questo non significa dovere passivamente accettare per l’ennesima volta un qualcosa che ha l’amaro sapore dell’abuso… È legittimo da parte di tutti chiedersi a cosa siano serviti oltre settanta milioni di vaccini somministrati in tutto il paese e le migliaia di tamponi giornalieri se poi vorrebbero tenerci nei nostri settori a mo di scacchiera, seduti, col bavaglio alla bocca e spogli di tutto quello che è il consueto materiale ultras.
Anni fa pensavamo che tornelli, biglietti nominali e tessera del tifoso fossero già abbastanza ma per loro evidentemente non era tutto.
NO NOI NON CI STIAMO!
E col dolore al cuore prendiamo la triste ma dovuta decisione di non occupare a tempo indeterminato il nostro settore. Questo non significa la sospensione delle nostre attività anzi… continueremo come sempre ma di entrare allo stadio proprio non se ne parla. Sottostando per di più a delle condizioni che secondo noi altro non sono se non l’ultima “porcata” per eliminarci.
Perché se ancora non lo aveste compreso qui non si tratta della sopravvivenza di questo o di quell’altro gruppo ma di quell’intero MOVIMENTO che nel corso degli anni ha fatto scuola alle tifoserie di tutta Europa.
Avanti ULTRAS, fino all’ultimo e fino all’ultimo di noi!”
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