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Una partita senza appelli

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Palermo – Una partita senza appelli.

Una partita senza se e senza ma, una partita senza mezze misure. Una partita che alla fine, molto probabilmente, dirà se quest’anno il Palermo sarà carne o pesce. Se potrà a continuare a cullare timidamente il sogno promozione diretta oppure dovrà prepararsi  ad un altro campionato dall’esito scontato e dalle ambizioni ridimensionate come potrebbe essere ad esempio lottare per il secondo posto. Ridimensionate  rispetto alle attese di quest’estate, attese non soltanto della società ma dello stesso tecnico Filippi che aveva avuto il coraggio di dire in più occasioni come obiettivo della stagione fosse la promozione.

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E domani a Vibo Valentia ci si aspetta una svolta, un cambio di direzione oltre ovviamente alla prima vittoria in trasferta,  limite  e deficit che statisticamente non si abbinano ad una squadra impegnata nella lotta per la vetta. Insomma in parole semplici domani contro la Vibonese c’è un solo risultato per addolcire le tantissime amarezze di questa prima parte di campionato ed anche per riabilitarsi, ma soltanto in piccolissima parte, rispetto alla figuraccia dell’ultima trasferta a Torre del Greco.

C’è da vincere ed anche da convincere perché le vittorie da sole non bastano a risultare convincenti. Il  successo importante (solo per la classifica) ottenuto grazie a Caporale (difensore Francavilla) non ha infatti fugato tutti i dubbi e le perplessità che accompagnano questa squadra dall’inizio della stagione; dubbi e perplessità che non devono essere accollati al solo allenatore ma anche a diversi giocatori che finora hanno reso decisamente meno di quanto ci si aspettasse da loro.

Un’occasione troppo ghiotta …

Prendere tempo,  continuare a dire che il campionato è ancora lungo, non serve e non basta più. Sarà vero da un punto di vista numerico, ma sembra soltanto un voler diluire l’amarezza e posticipare il dolore. Bisogna avere coraggio, bisogna osare, bisogna crescere in personalità e domani l’appuntamento a Vibo Valentia è troppo ghiotto per lasciarselo sfuggire perché di fronte si avrà una squadra con la sola ambizione della salvezza, con una sola vittoria alle spalle e che naviga nei bassifondi della classifica.

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Una squadra che per ammissione del suo stesso presidente è lontana anni luce alla bontà dell’organico rosanero. Ecco perché un risultato diverso dalla vittoria non avrebbe certo il sapore di un buon risultato e non farebbe altro che continuare ad accrescere quella sensazione di limbo che una squadra costruita per vincere come il Palermo non può permettersi di frequentare. Ci vuole una vittoria convincente, davvero convincente sia sul piano del risultato che della prestazione, dell’atteggiamento e della personalità. Una vittoria che sia convincente per tutti,  per i tifosi e per la società.

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