Vincere per restare al 2° posto e mettere ancora pressione al Bari. Vincere, per diventare maturi e dare un segnale fortissimo alle zone elitarie del Girone C. Erano questi gli obiettivi alla vigilia, per un Filippi che ha confermato la sua formula magica del 3-5-2 schierando Luperini al posto dello squalificato De Rose e confermando in difesa Marconi (oggi anche capitano).
Partita maschia, di categoria
Da un lato gli obiettivi, dall’altro, le aspettative. Nessuno aveva detto che sarebbe stato facile, qualcuno forse poteva aspettarsi un Palermo più dominante e continuo nella partita, ma fondamentalmente questa è la Serie C e ogni gara è una battaglia. Lo è stata anche Palermo-Potenza: maschia, ruvida, giocata molto a centrocampo ma non per questo povera di emozioni. Un Potenza, che comunque non è stato a guardare e con Volpe, al minuto 20′, ha anche sfiorato il vantaggio.
Due squadre a specchio, annullate
In generale è stato un primo tempo a due volti. All’inizio le squadre erano molto contratte, poi si sono allungate lasciando molti spazi. Qualcosina di più ha creato il Palermo, ma in generale il pareggio della prima frazione ha rispecchiano ciò che si è visto in campo. L’occasione più grande l’ha avuta Brunori al 43′ quando, lanciato benissimo da Odjer, il centravanti rosanero ha calciato a lato a tu per tu con Marcone, accarezzando anche il palo alla destra del portiere. Due squadre a specchio, che si sono quasi annullate, dando vita a molti duelli in mezzo al campo e molto (forse troppo) spazio, al fischietto del direttore di gara. I chilometri macinati da Fella (che ha svariato su tutto il fronte d’attacco), non hanno aperto la difesa avversaria; poi l’attaccante ex Monopoli ha commesso tanti errori tecnici nell’ultimo quarto d’ora, dopo un inizio tutto sommato positivo.
Regalo di Natale anticipato
Il secondo tempo ha vissuto di fiammate, di luci, di ombre, di un ritmo altissimo. Una seconda frazione schizofrenica in cui non c’è stato un attimo di respiro. Poi il lampo decisivo, che Fella ha saputo sfruttare al meglio, portando il Palermo in vantaggio. Una sorta di regalo della retroguardia avversaria, che l’ex Monopoli ha saputo raccogliere, calciando col piede sinistro e piazzando il pallone all’angolino, a due passi da Marcone. Insomma un regalino di Natale anticipato (al minuto 50′), ma quanta sofferenza, per i padroni di casa. Gli ultimi 20 minuti sono stati un assalto potentino, fino alla nausea. Tanti errori difensivi e troppo spazio concesso ai lucani, ma alla fine è il Palermo a chiudere il match con il gol di Silipo, il primo di questa stagione, da subentrato.
Prendere e guardare avanti, 3 punti d’oro
Il Potenza ha avuto almeno 3-4 occasioni nel finale, più o meno clamorose. I rosanero recriminano invece la poca lucidità sottoporta, quando Luperini poteva chiudere il match e invece ha sparato il pallone altissimo dai 16 metri. Poi un altro tiro di Odjer che ha impegnato Marcone; ma è stata una goccia, in un mare per lo più bianco, “color” Potenza. Sofferenza, grinta, forse qualche errore di troppo. Ma sono arrivati i 3 punti e questa, alla fine, è sempre l’unica cosa che conta. Prima un regalo, poi l’ira di Silipo. Prendere e guardare avanti senza eccesso di felicità e con il giusto equilibrio mentale della grande squadra.
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