Massimo Ferrero, ex presidente della Sampdoria, è attualmente in carcere a San Vittore con l’accusa di diversi reati societari, tra cui la bancarotta fraudolenta. Alcune sue parole sono comunque giunte alla stampa attraverso l’intermediazione di un consigliere regionale, come riportato dal Corriere della Sera. In particolare, il patron blucerchiato si è detto preoccupato della situazione relativa ai dipendenti delle sue aziende: “Sono preoccupato perché ho 600 dipendenti sotto di me che adesso rischiano di non avere più un lavoro. Adesso sto scrivendo un libro qui in carcere, devo rimettere mano a titolo e finale”.
Proseguendo, l’ex numero uno blucerchiato ha anche parlato della mancanza della sua famiglia: “Vorrei sentire i miei figli. Non ci sono ancora riuscito. Quando ho chiamato l’ultima volta, loro non c’erano. Reggo questa situazione solamente per loro. A 70 anni, trovarmi qui mi fa crollare il mondo addosso e non riesco spiegarmi il motivo dietro a tutto ciò”. Nonostante ciò, ha avuto la forza di scherzare, ammettendo di avere chiesto “di fare una telefonata a Quagliarella”, giocatore a cui è molto legato, forse per complimentarsi per la vittoria nel derby della Lanterna.
FERRERO E I SUOI DIFENSORI PUNTANO AI DOMICILIARI
Ferrero è stato l’unico dei soggetti sotto accusa dalla procura di Cosenza ad essere messo in carcere, mentre per tutti gli altri il Gip ha ritenuto fossero sufficienti i domiciliari. I suoi difensori, come spiegato dalla Gazzetta dello Sport, vorrebbero fare in modo che l’ex patron della Sampdoria ottenga la reclusione in casa, trascorrendo così il Natale circondato dagli affetti familiari. Nel frattempo, il numero uno della Sampdoria ha scelto di avvalersi del diritto di stare in silenzio durante l’interrogatorio, come già anticipato dai suoi avvocati. La decisione sulla richiesta dei domiciliari avverrà nei prossimi giorni, quando il Tribunale del Riesame deciderà di fissare l’udienza apposita.
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