Nicola Valente è uno dei giocatori che si è rivitalizzato dopo il cambio di panchina tra Boscaglia e Filippi, risalente ormai a otto mesi fa. L’esterno classe ’91 era comunque stato un elemento cardine dello scacchiere del tecnico ex Trapani, ma non era riuscito a lasciare il segno se non in un paio di occasioni. La prima rete sotto la gestione Boscaglia infatti arrivò nella sfida conclusiva del girone di andata 2020-2021. Oggi, esattamente al medesimo giro di boa, Valente ha già segnato 2 reti e fornito 3 assist. L’exploit del numero 30 è sicuramente un bene per la squadra rosanero, che ha trovato in lui una garanzia sulle fasce, considerando anche buone prestazioni in fase difensiva. Tuttavia, il confine tra titolare inamovibile e giocatore indispensabile è particolarmente labile. La buona notizia, però, è che con l’arrivo della panchina di Baldini, che ha sostituito l’esonerato Filippi, il giocatore potrebbe ritrovarsi al centro del progetto del nuovo tecnico rosanero.
Pochi punti senza l’esterno offensivo titolare
Nella stagione 2021-2022, Valente è stato impiegato da titolare in 11 occasioni su 20. In queste partite, il Palermo ha raccolto 21 punti. Si tratta di una media molto alta, considerando che siamo vicinissimi ai due punti a partita. Nelle otto gare in cui però l’esterno veneto non ha calcato il campo sin dal fischio di inizio, i rosanero hanno perso due volte (sulle cinque sconfitte totali in campionato), pareggiandone tre e vincendo le restanti. Si tratta di una media di 1,3 punti a partita, che generalmente consente a malapena di qualificarsi ai play-off di categoria.
Un Palermo dai due volti, dunque, non solo in trasferta e in casa ma anche con o senza Valente. Anche nell’importantissimo match contro il Bari, sul versante sinistro, si è sentita fortemente l’assenza del fantasista. Crivello non è sembrato perfettamente a suo agio nel ruolo di terzino a tutta fascia, anche per caratteristiche fisiche e pregressi di carriera. Nella stessa posizione tattica Giron era parso più in palla, sebbene sia praticamente uscito dai radar prima della sfida contro il Latina. Adesso, con l’arrivo in panchina di Baldini, le carte in tavola potrebbero ad ogni modo cambiare ancora una volta.
Baldini e Valente: un rapporto proficuo
Nicola Valente è stato allenato da Silvio Baldini, divenuto nelle scorse ore nuovo allenatore del Palermo, per due stagioni dal 2018 al 2020. Nel corso di queste annate l’esterno offensivo nativo di Zevio ha collezionato 69 presenze condite da 12 reti e 11 assist, riuscendo a imporsi spesso come uno dei giocatori più interessanti della Lega Pro.
Il tecnico lo utilizzava principalmente come esterno nel suo 4-2-3-1, impiegandolo principalmente a sinistra per farlo rientrare sul piede destro e procedere al cross o al tiro da posizione favorevole. Un ruolo da protagonista all’interno di uno scacchiere tattico che richiede meccanismi ben oleati e precisi al fine di funzionare al meglio. All’interno di essi Valente non dovrebbe avere problemi ad inserirsi, visto che già li conosce e ha avuto modo di sperimentarli nelle passate stagioni.
Le dichiarazioni di Valente su Baldini
Qualche mese fa il diretto interessato ha tessuto le lodi del tecnico nel corso di una intervista a 7Gold. Interrogato su quale fosse l’allenatore con cui ha intessuto rapporti migliori dal punto di vista professionale e umano, l’esterno non ha esitato a fare il nome di Silvio Baldini: “Io ho avuto la fortuna di avere tanti allenatori validi e importanti, anche per la loro storia e per quello che hanno fatto. Se devo dire un nome, faccio quello di Baldini perchè è un uomo che mi ha dato tanto. Sono stato con lui due anni e mi ha fatto crescere tantissimo soprattutto come uomo. Ha fatto tantissimo anche in Serie A, è stato alla Carrarese e io sono stato fortunato a essere lì con lui. Quando è stato in panchina con me ho dato tutto. Se nomini la Carrarese nomini Silvio Baldini, è stato un pilastro di quella società e l’ha portata a un certo livello anche in ambito nazionale. Sono contento di aver fatto parte di quel progetto“, queste erano state le parole di Nicola Valente.
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