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Ultràs baresi non arrivano alla gara col Palermo: “Fermati e trattati come criminali”

Bari

Palermo-Bari. Ultràs baresi non arrivano alla partita : “Fermati e  trattati come criminali”

 

Ve ne avevamo parlato qualche ora prima di Palermo-Bari e dobbiamo confessare di esserci rimasti male quando sui gradoni del settore ospiti avevamo visto solo una trentina di tifosi pugliesi che immediatamente si era capito non essere ultras giunti da Bari ma gente arrivata in maniera personale ed individuale a tifare per la propria squadra. Ci eravamo rimasti male perché la nostra fonte, molto molto attendibile, ci aveva assicurato che un 300 tifosi dei galletti pugliesi erano in arrivo al Barbera e che sarebbero stati fermati a Termini Imerese per i controlli di rito. Durante la gara ed a fine gara ci siamo chiesti se la nostra fonte ci aveva dato informazioni sbagliate anche se il sospetto che fosse successo qualcosa che avesse bloccato i sostenitori baresi era forte.

Ed oggi, leggiamo una lettera di un tifosi del Bari, presente su uno dei pullman organizzati per la trasferta, che spiega nel dettaglio cos’ha impedito ai sostenitori di arrivare al Barbera. Ve ne riportiamo qualche passaggio maggiormente significativo:

Palermo-Bari, Il racconto …

Sono un tifoso del Bari e ho partecipato alla trasferta in Sicilia per assistere alla partita contro il Palermo. Trasferta che ho deciso di fare insieme alla tifoseria organizzata, avendo molti amici nei gruppi. Preferisco restare anonimo per una questione di sicurezza personale e tranquillità. Ho ritenuto giusto scrivervi per rendere pubblico quello che ho vissuto sulla mia pelle e di tanti amici presenti ieri durante i controlli a cui siamo stati sottoposti prima della partita. Gara a cui, purtroppo, non abbiamo assistito, non essendo mai arrivati allo stadio. La trasferta stava proseguendo in modo spensierato e in allegria fino all’approdo a Messina. Lì abbiamo trovato un gran numero di forze dell’ordine ad attenderci che ci hanno scortato fuori dalla città, fino all’imbocco dell’autostrada per Palermo.

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La situazione era tutto sommato ancora tranquilla. …Subito siamo stati intercettati da una macchina della questura di Palermo che ci ha invitato a proseguire, dicendoci che ci stavano aspettando proprio all’uscita dell’autostrada . Arrivati lì lo spiegamento di forze dell’ordine era massiccio. Una situazione normale per una trasferta ritenuta a rischio come questa, mi hanno poi spiegato. A quel punto ci hanno condotto in una zona lontana all’incirca 40 chilometri dallo stadio, nei pressi di Termini Imerese, dove ci stava attendendo un’altra marea di forze dell’ordine.

Ad occhio e croce, penso superassero il nostro numero. Una volta sul posto ci hanno registrato. Tutti. Ci hanno fatto togliere le scarpe, siamo stati controllati con i metal detector e perquisiti uno per uno. Ad alcuni è stato chiesto anche di abbassarsi i pantaloni. Quindi ci hanno spogliato i pullman, le borse, sequestrato radioline e sigarette elettroniche. Per non costringerci a buttarle, ci hanno chiesto di consumare le bevande chiuse, gettando anche il ghiaccio tritato.

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Sembrava filare tutto liscio, ma ecco altri problemi… durante i controlli sono state infatti riscontrate delle irregolarità su alcuni biglietti . Circostanze che hanno portato i responsabili del tifo ad intavolare delle trattative per cercare di risolvere la questione. Eppure ogni volta che si risolveva un problema gli ispettori ne sollevavano un altro…  Più passava il tempo e più cresceva la sensazione che in realtà l’obiettivo fosse di quello di non portarci allo stadio. …Ciò nonostante il tifo organizzato non è cascato nella trappola, mantenendo la calma. Nel frattempo si sono fatte le 15 ed eravamo ancora fermi ai controlli, (erano cominciati alle 13.30). Quando abbiamo capito che saremmo arrivati allo stadio soltanto alla fine della partita si è deciso che l’unica cosa saggia da fare fosse tornare a casa”.

fonte Quintopotere.it

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Per completezza di informazione, in questi giorni si era diffusa la notizia che i tifosi baresi fossero stati fermati perchè fra loro sarebbe stato riscontrato un caso di covid ma ciò è solo frutto di voci incontrollate. Ovviamente la società rosanero non è responsabile in alcun modo degli avvenimenti sperando che questi non si ripetano, a parti invertite, per la gara di ritorno, ultima della stagione, in cui al Palermo potrebbe servire l’aiuto dei propri sostenitori al San Nicola.