Silvio Baldini, allenatore del Palermo, è intervenuto in conferenza stampa per presentare la gara di domani contro il Foggia. I rosanero affronteranno un’altra trasferta, sperando di conquistare tre punti e portare avanti la striscia di risultati utili: al momento, infatti, non hanno ancora perso una gara da inizio anno. Di seguito le parole del mister rosanero.
Le dichiarazioni di Baldini
“Zeman è una persona che ha fatto la storia del calcio in Italia, non penso di essere al suo livello. Alleno il Palermo cercando di fare del mio meglio, vedendo la sfida come una possibilità per avere autostima e fiducia da parte della nostra gente. Se vinciamo e giochiamo bene come contro la Juve Stabia sicuramente ci sarà più pubblico allo stadio. Il Palermo è dei tifosi, perché allenatori e giocatori passano mentre loro restano per tutta la vita“.
“Schieramento a 3? C’è possibilità di vederla. I ragazzi hanno saputo interpretare la partita in entrambi i modi. Giron fin quando è stato in campo giocava molto avanzato, in modo da non dare punti di riferimento agli avversari e abbiamo avuto qualche vantaggio. Con l’uomo in meno non abbiamo potuto più giocare con gli esterni così alti. I ragazzi però sono stati eccezionali e siamo andati sul 3-0, oltre a sfiorare il 4-0. Poi purtroppo c’è stato il gol ininfluente del 3-1 su rigore, che era inesistente perché il fallo era ai nostri danni e non viceversa”.
“Cartellini? Pensiamo al Foggia e alle cose che ci possono aiutare ad interpretare bene la gara. I ragazzi sono corretti e per bene. Avete visto tutti come le ammonizioni sono maturate, non credo ci sia cattiveria. Mi danno più noia per ammonizioni per proteste. In nessun modo sono riuscito a leggere il perché Giron abbia avuto due gialli. Nel primo caso non tocca l’avversario, che ha accentuato. Non c’era intenzionalità, lo ha appena sfiorato. Nel secondo caso ha interrotto una azione perché era messo male con il corpo, cercando di andare ad anticipare l’avversario. Non era un fallo da punire in questo modo”.
“Uno pensa alle cose quando accadono. L’allenatore deve guardare a ciò che succede. Se sapessi qual è la soluzione migliore la metterei in atto. Io leggo la realtà, come accaduto quando siamo rimasti in 10. La squadra ha risposto bene, per cui cerchiamo di leggere queste situazioni non come una punizione ma come regalo, perché ci ha fatto capire che possiamo schierarci anche in modo diverso. Dobbiamo capire quando è meglio giocare 1 contro 1 e quando è meglio aspettare, senza frenesia ma con lucidità. Abbiamo attaccato anche a 3 con contropiedi clamorosi anche perché gli avversari ci hanno lasciato degli spazi. L’occasione più clamorosa è quella del mancato vantaggio di Soleri, sarebbe andato davanti al portiere se non avesse fischiato la punizione”.
“Ho visto la squadra crescere in questo periodo: tutti sono migliorati in maniera esponenziale. Abbiamo ancora dei piccoli problemi, in particolare quando c’è un problema negativo e ci facciamo inghiottire. Con la Juve Stabia abbiamo superato un bel esame rimanendo in 10 e vincendo. È un segnale incoraggiante”.
“Se vinci l’autostima si alza, ogni gara è un esame da sostenere. Se vinciamo anche a Foggia acquisteremo la consapevolezza di potere fare qualcosa di importante e di potere entrare nella storia, perché a farla sono solo coloro che vincono”.
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