Un Palermo troppo bellino dice ciaone alla vetta e anche al secondo posto
Parafrasando il linguaggio tanto caro ai giovani potremmo dire che da Foggia si torna con una consapevolezza: campionato? Ciaone.
Un Palermo bellino contro un Foggia concreto; un Palermo che nonostante la sconfitta ha fatto vedere cose molto interessanti in chiave futura; un Palermo vittima di un risultato pesante e immeritato. Tutto questo bellissimo Palermo dice ciaone alla vetta, al secondo posto (6 punti dal Catanzaro che vola) e forse anche a qualche piazzamento importante perché l’inaffidabilità di prestazioni ( e di conseguenza di risultati) è la costante di tutta la stagione. Il presidente è arrabbiato, figuriamoci i tifosi.
Però non facciamone un dramma, è così e basta: la serenità della disillusione accompagna ormai la visione delle gare dei rosanero, agguerriti concorrenti della nota Penelope che faceva e disfaceva la tela in attesa di Ulisse. E come Penelope anche il Palermo fa e disfà nel giro di una settimana; e siccome il trend dura da tutta la stagione, il tifoso non si illude più e considera le belle prestazioni solo eccezioni e momenti fini a se stessi.
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La serenità della disillusione, che ha anche i suoi vantaggi e cioè quelli di togliere ansie, attese o aspettative particolari. Un sali scendi continuo che alla fine diventa una linea piatta, insapore ed incolore. E se nemmeno l’entusiasmo scaturito dopo la bella e gagliarda prova contro la Juve Stabia è servito a dare la svolta, la scossa, tracciare una nuova strada da seguire, allora è evidente che i limiti di questa squadra sono congeniti, le appartengono e traggono origine da tempi lontani. Lasciamo perdere dunque il rammarico che, una domenica si e una no, accompagna i fine gara. Il rammarico di un campionato mediocre, mediocrissimo dove nonostante l’anonimato, il Palermo è ancora in piena zona play-off. Lasciamo perdere tabelle e tabelline, scontri diretti o turni difficili per le avversarie: tempo sprecato e inchiostro inutile.
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Tutto viene sempre rimesso in discussione e il recente passato suggerisce di non illudersi troppo, anzi di non illudersi neanche un poco. La forza della disillusione fa vivere sereni… e senza aspettative. Che tuttavia è triste … Ma la storia dice questo e bisogna accettarla e non meravigliarsi se sabato con la Turris al Barbera andranno solo i parenti della zita. Perché, come sostiene correttamente Baldini, deve essere la squadra, con le sue prestazioni ed i suoi risultati, a chiamare i tifosi allo stadio. E martedì la squadra ha stoppato la comunicazione , ha fatto esattamente il contrario che eccitare i suoi tifosi e chiamarli al Barbera.
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Bene, prendiamo atto di questo ma sul serio. Non facciamo che battiamo la turris e ricominciate con le tabelle ? Voi che scrivete siate coerenti e dedicatevi a cercare informazioni su cosa accadrà tra un paio di mesi , non un paio di anni. Cosa ci aspetta? Incalzate Mirri a cercate di capire le sue intenzioni. Per noi tifosi veri.
Premesso che questo Palermo non puo’ vincerle tutte il problema è la prestazione, in trasferta sembrano sembra in gita, non hanno la personalità per farsi valere. Io penso che arriveremo terzi o quarti, e poi ai playoff quello che viene ci prendiamo..
Appartenenza , trasparenza , unita’ d’intenti , Signor Mirri con lei non si va da nessuna parte .
Il presidente Mirri continua a esternare la convinzione che ci sono tifosi di serie A e tifosi di serie C.
Avevo l’intenzione di andare allo stadio a vedere la partita con la Turris ma dopo queste dichiarazioni ho fatto marcia indietro. Quando vado allo stadio pago il biglietto e mi aspetto che il Palermo giochi una buona partita, cercando di vincere e a limite anche perdere ma non lesinando impegno e belle trame di gioco. La partita la vedrò in televisione. Naturalmente la squadra si deve dare una mossa e assorbire al più presto la idee di mister Baldini. Consiglio al presidente di pensare al periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo e di fare un appello di partecipazione invece di spaccare la tifoseria.
P.S.: Non sarebbe male che tutti ma proprio tutti mettessero la mascherina all’interno dello stadio.