Inizia una nuova settimana e si pensa già al prossimo incontro in casa Palermo, che domenica sarà ospite del Avellino, in un match che si prospetta una vera e propria battaglia. A parlare dello scontro tra le due formazioni è stato un ex di entrambe: Salvatore Vullo. Nato a Favara, ma con il cuore biancoverde, Vullo, in un’intervista a Il Mattino, ha espresso le sue sensazioni in merito alla partita che andrà in scena nel prossimo turno di C.
Le parole di Vullo
L’ex difensore ha debuttato nel 1973 con la maglia del Palermo nella quale ha collezionato in tutto 84 presenze e una sola rete, lasciando i rosanero nel 1978. Dopo l’esperienze con maglie importanti come: Bologna, Torino e Sampdoria, il giocatore siciliano è approdato in irpinia, trascorrendo tre stagioni che lo hanno legato per sempre alla città. Per lui il match di domenica sarà una sorta di derby. “Più passa il tempo con questi due club in Serie C e più la rivalità si accende. Hanno vissuto la A e la B, hanno blasone e seguito ed entrambe aspirano ad abbandonare al più presto la categoria. É normale che quando si incontrano in terza serie si accendano i riflettori”. Vullo ha continuato sottolineando il lato emotivo ed agonistico del match, diventato negli ultimi due anni una classica nelle serie minori: “É diventata una partita dai risvolti tecnici e agonistici importanti. É una sfida che vale più dei tre punti canonici, c’è voglia di dimostrare chi vale di più anche solo nei 90 minuti”.
Vullo si è espresso anche sul campionato condotto dalle due squadre e sulle difficoltà incontrate, che hanno permesso al Bari di ipotecare il campionata. “A Palermo e ad Avellino le aspettative sono sempre altissime. Non è semplice azzeccare tutto all’inizio, ma sbagliare il meno possibile fa la differenza. Basti pensare al Bari, che ha avuto un febbraio di appannamento, ma se lo è potuto permettere grazie al gruzzolo accumulato a inizio stagione. Mentre Avellino e Palermo, ma anche Catanzaro cambiavano allenatore”.
Per l’ex Palermo e Avellino spazio anche per un pensiero sul tecnico rosanero, Silvio Baldini. Per lui parole di elogio: “Il curriculum di Baldini parla da solo, è uno che i giocatori li prende a uno ad uno, se è necessario. Ha una filosofia di vita e di gioco particolare. Se ha detto di si al Palermo è perchè sente che si tratta di un’occasione in cui può smuovere l’ambiente, soprattutto dal punto di vista emotivo”.
Infine un pensiero per il Catania, altra sua ex squadra in cui ha giocato negli ultimi anni della sua carriera. “Provo grande tristezza a vedere un’altra big sull’orlo del baratro. La mia sensazione è che il tribunale voglia evitare il fallimento a stagione in corso e dare la possibilità al club di arrivare a fine stagione. Onore e merito a chi è in campo e allena: finora non hanno mollato i remi in barca e hanno fatto si che il campionato non venisse falsato”.
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