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Dopo il gesto generoso di Dario Mirri, che di fatto ha salvato il Palermo da una pesante penalizzazione, i tifosi seguono con ansia l’evolversi di una cessione societaria necessaria, ma alquanto nebulosa. I conti sembrano non tornare, la prossima scadenza per pagare gli stipendi ed i contributi si avvicina e per i tifosi, soprattutto quelli più anziani, aleggia l’incubo di quanto già vissuto nel lontano 1986.
Ma queste vicende societarie sono in qualche modo analoghe a quelle che portarono al fallimento del Palermo?
Lo abbiamo chiesto a Giorgio Perinetti, ex DS del Palermo ed attuale Direttore generale del Genoa, che in quel periodo ebbe un ruolo attivo ed importante per la rinascita del club rosanero:
“Oggi sono in tanti che si ergono a salvatori della Patria – racconta – ma dopo la radiazione del 1986, Viola e Franco Evangelisti chiamarono me per ricominciare l’avventura Palermo, io suggerii Franco Peccenini e da lì ripartì la squadra, da zero completamente. Tutti gli sforzi che si stanno facendo ora per mettere il Palermo nella giusta situazione è per non arrivare mai più a quei momenti. Nel 1986 sono stato uno dei promotori della rinascita del club insieme a Viola, a Peccenini ed al Presidente La Gumina e si ripartì dalla C2”.
Oggi ci sono le condizioni di salvare il Palermo ed evitare quanto è già successo?
“Intanto il Palermo è in serie B, Dario Mirri è un imprenditore che ha fatto un’operazione commerciale in un momento delicatissimo, quindi si è esposto, ma quello che ha fatto aiuta il Palermo ed in questo senso è stato provvidenziale, ma è solo una soluzione tampone, bisogna dare atto a Mirri che è stato tempestivo, ma adesso bisogna fare naturalmente di più che è quello di trovare una società.”
Il Palermo è appetibile?
“Il calcio sembra sempre appetibile, ma la verità è che la gestione è talmente gravosa che non è facile in questo momento congiunturale italiano trovare chi si espone nel mondo del calcio.”
Zamparini iniziò la sua avventura rosanero con il botto, si aspettava un epilogo così triste per il Palermo?
“Il mondo dell’impresa non è nel suo momento migliore e questo ovviamente si riflette anche sulla situazione calcistica. Palermo poi non ha, purtroppo, una imprenditoria che si spende per la squadra di calcio. L’ha avuta un po’ nel passato, poi sono dovuti intervenire Sensi e Zamparini. Adesso c’è da auspicare che ci sia qualcuno che voglia aiutare il Palermo, ma devo essere realista, non sono ottimista, perché non è facile trovare imprenditori che si espongano, ripeto l’imprenditoria siciliana è sopita perché non ha mai voluto, purtroppo, occuparsi realmente del Palermo e quindi si aspetta sempre un salvatore che arrivi da fuori. Ma calarsi nella realtà a Palermo non è mai facile, perché è una città stupenda, meravigliosa, ma chi sta fuori ha magari delle perplessità a gestirla da lontano.”
I diversi errori gestionali di Zamparini hanno posto la parola fine alla love-story durata oltre 15 anni con i tifosi rosanero. Qual è il suo giudizio sul suo operato come Presidente del Palermo?
“Con Zamparini ho avuto un epilogo improvviso che non mi aspettavo, dopo la cavalcata trionfale come quell’annata in B e soprattutto dopo che avevo dato finalmente, grazie al lavoro di Dario Baccin che avevo portato io a Palermo, una fisionomia al settore giovanile. Sicuramente ci sono rimasto male. Zamparini è un uomo che ha dato moltissimo al calcio, ma il problema è che per sue vicende personali e per le sue aziende poi è stato portato a frenare i suoi investimenti sul Palermo. Ritengo che si debba continuare con l’idea del centro sportivo, sulla valorizzazione dei giovani e della Sicilia, che come dicevo a Zamparini, è una regione paragonabile a Bilbao. Non è stato capito e sono stati fatti degli errori, la situazione adesso è questa ma io spero nel colpo di coda.
Ha mai creduto nelle potenzialità della cordata inglese, Clive Richardson, Dean Holdsworth, Jack Lee?
“Mai, nemmeno per un momento!”
Il 18 marzo Lei torna a Palermo in occasione dell’evento “I signori del calcio – Palermo Football Conference”, la manifestazione organizzata dalla Conference403, che giornata si aspetta?
“Ritornare a Palermo è sempre un occasione importante e felice, per risvegliare tanti ricordi professionali e personali e per rivedere tanti amici.”
Nel corso della kermesse, l’agenzia FTA consegnerà il prestigioso riconoscimento “Una vita per il calcio” all’ex portiere e capitano del Palermo Stefano Sorrentino, uno dei protagonisti indiscussi di quella storica cavalcata trionfale in serie A nella stagione 2013/2014:
“Stefano è stato protagonista anche in Serie A, è un professionista esemplare. E’ un premio assolutamente ben meritato!”
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