L’allenatore rosanero Roberto Stellone è stato intervistato da Dazn. Diversi i temi trattati dal tecnico: dalla promozione del Palermo ai problemi societari fino a qualche ricordo del passato:
“I problemi societari non sono nati nell’ultimo mese ma dall’inizio dell’anno. Queste situazioni non ti aiutano ma i ragazzi sono stati molto bravi ad isolarsi e le nostre recenti prestazioni manifestano tutto ciò. Vuol dire che è una squadra che quando c’è la partita mette da parte tutto il caos. In questo è stato straordinario anche Foschi, nel tranquillizzarci. Dobbiamo essere uniti per l’obiettivo: la Serie A”.
“Con il Brescia per la prima volta abbiamo giocato in casa. Noi siamo la squadra che ha fatto più punti in trasferta ma io vorrei la stessa affluenza di pubblico nelle ultime gare perchè ti spinge a dare qualcosa di più negli ultimi momenti della partita. Come mi trovo a Palermo? Molto bene. C’è sempre il sole e si mangia benissimo. Noi dello staff abbiamo deciso di non portare le nostre famiglie. Quindi siamo più concentrati sul lavoro. Viviamo in una grande casa dove abbiamo sei camere sei bagni e un grande salone nel quale portiamo il lavoro da campo a casa. Tipo Grande Fratello (ride n.d.r.). Abbiamo chi viene a fare le pulizie però lo stare insieme ti permette di staccare un po’ e poter evitare di venire troppo presto all’allenamento”.
“Io ho cominciato prestissimo a fare l’allenatore, già maturavo da tempo questa idea. Il Frosinone mi ha dato la possibilità di allenare i ragazzi e l’ho presa al volo. Mi ricordo il primo giorno, avevo preparato un discorso da fare a 25 ragazzi di 16 anni che erano li pronti a giudicarmi se avessi sbagliato qualche termine (ride Stellone n.d.r.). Però è andata bene e mi sono divertito da subito. Non è facile mettere d’accordo tutti i procuratori, le mogli e le religioni diverse all’interno di uno spogliatoio. Pretendo che i miei giocatori siano amici dentro al campo”.
Poi c’è spazio per un saluto speciale a Stellone, si tratta di Schwoch ex attaccante del napoli che ricorda i tempi nei quali i due giocavano insieme:
“Ricordo che eri un po’ pazzerello. Un aneddoto? Si presentò nello spogliatoio del Napoli con uno scatolone di vestiti con ancora addosso l’etichetta e voleva venderli ai suoi compagni. Fu molto divertente”.
Stellone si giustifica:
“Ero andato a fare una pubblicità e mi avevano dato questo enorme scatolone, lui dice che volevo venderli ma non è così perchè erano cose impresentabili (ride n.d.r.). Le regalavo – precisa Stellone -, tutti però hanno preso qualcosa, lo scatolo si è svuotato”.
“Milito? In allenamento non gli avresti dato molto credito, si allenava bene ma si gestiva tanto. Però in partita si trasformava davvero. E’ stato il partner d’attacco migliore che abbia mai avuto in carriera, non me ne voglia Schwoch. Il Palermo andrà in A perchè lo vogliamo e lo merita la città. Questa squadra ha un organico con giocatori importanti, di altra categoria. L’anno scorso non ci siamo riusciti: all’andata facemmo una grande gara dove avremmo meritato qualcosa di più, il ritorno a Frosinone fu strano, dipenderà solo da noi”.
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