Silvio Baldini, allenatore del Palermo, ha rilasciato alcune dichiarazioni nella conferenza stampa pre-partita della sfida contro la FeralpiSalò. L’appuntamento è previsto per le ore 21:00 di domani allo stadio ‘Lino Turina’ di Salò. Si tratta di una sfida che ha un valore immenso: i rosanero potrebbero ipotecare già domani il passaggio del turno, da legittimare poi davanti ai propri tifosi al ‘Barbera’. Davanti, tuttavia, c’è una delle formazioni più forti e in forma dei play-off. Ecco allora cosa pensa il mister di Massa Carrara di questa delicata gara.
LE DICHIARAZIONI DI BALDINI PRE FERALPISALÒ-PALERMO
Interrogato sulle condizioni di Accardi e sulle difficoltà fisiche che si potrebbero incontrare sul campo della FeralpiSalò, Baldini ha risposto così: “Accardi sta benissimo ed è al 100%. Resta a disposizione. Loro hanno un bravo allenatore che gli ha dato delle idee importanti e sarà difficile. Noi non abbiamo perso tempo, appena l’arbitro ha fischiato abbiamo studiato l’avversario. Sappiamo che loro hanno un giorno di riposo in più rispetto a noi. Loro sono di quelle realtà che meritano di essere qui, in silenzio e in uno stadio di 2500 posti. Ai più bravi va riconosciuto il merito e io sono proprio curioso di dirgli ‘siete stati più bravi voi’, ma sono convinto che passeremo noi e vinceremo questo torneo, perché siamo forti”.
Proseguendo in conferenza, il mister ex Carrarese ha spiegato come ha gestito il recupero dopo la sfida dispendiosa contro l’Entella: “Abbiamo cercato di avere un recupero migliore. La mia squadra ha una grande capacità: l’umiltà. Sappiamo che andiamo ad affrontare gente forte, sappiamo che dobbiamo meritarlo questo passaggio del turno. Anche il fatto che noi abbiamo un pubblico da 33.000 persone e loro da 2500 ci deve portare ad essere più responsabili. Ma io sono convinto che siamo i più forti di tutti e arriveremo fino alla fine. Li vinceremo noi questi play-off“.
Sulla mezz’ora finale di Silipo nella gara di sabato: “È maturato molto, ha capito che il calcio non è fatto solo di tiri, di cross e di dribbling, ma di applicazione. Cose che lui ha fatto l’altra sera, dando molto al Palermo in quella mezz’ora. Non conta quanto giochi, ma quanto dai alla tua squadra. Su Dall’Oglio, Damiani, Odjer e De Rose, hanno dimostrato che per il Palermo loro ci sono. Io non faccio mai formazioni basate sulla carta, ma in base al campo. Non è importante chi inizia, ma chi finisce la partita”.
In aggiunta, una domanda su come può agire la stanchezza di tante partite di play-off: “Non è importante la stanchezza, ce l’hanno tutti quella. La FeralpiSalò ha giocato due partite in più o ne hanno giocate quante noi. Neanche lo so. Non è problema di stanchezza, perché quella si sopperisce coi cambi. Nel secondo tempo le partite sono sempre diverse perché gli schemi vengono meno. Conta solo il risultato finale e come noi ci arriviamo ad ottenerlo. Se contro l’Entella avessi fatto giocare dall’inizio chi è entrato alla fine, il risultato non sarebbe stato lo stesso”.
Sulle differenze di capienza del ‘Barbera’ con il ‘Turina’ di Salò e sull’ambizione tornare in Serie B con il Palermo: “Io voglio portare il Palermo in B perché è una categoria che merita questa squadra, più vai in alto e poi trovi la storia che ti si compete. Non conta lo stadio della FeralpiSalò nel raggiungimento di questo obiettivo. Io mi auguro che si possa tornare in Serie A quanto prima”.
Interrogato sull’introduzione del VAR e sul prossimo arbitro che giudicherà l’andamento della partita: “Il fatto che c’è il VAR mi rende contento. Se lo avessimo avuto contro l’Entella la partita sarebbe finita molto prima per noi. Ma va bene così, perché forse abbiamo goduto di più. Anche per noi è stato importante perché anche noi ci siamo messi al prova nel dover ribaltare il risultato.
Che arbitri una donna mi piace, le donne devono entrare nel calcio e spero possano essercene molte di più. Se ci fosse stata una donna di mezzo ci sarebbero state molte più polemiche. Anche la donna come l’uomo deve avere l’opportunità di sbagliare. Qualche arbitro tende a fischiare contro davanti ad un grande pubblico perché deve far capire che hanno personalità. Se dai la possibilità ad una donna, credo che abbia il senso di equità più dell’uomo. Perché lei ha dovuto soffrire di più per conquistare il suo spazio”
Infine, una domanda sul cambiamento di rendimento in trasferta: “Negli ultimi mesi le gare più difficili erano Avellino, Monopoli, Bari, Trieste, Chiavari. La squadra ha capito che non conta dove giochi. Il pubblico ti aiuta, ma devi aiutarti te ad esprimerti tramite il pubblico e grazie ad esso. All’avversario devi pensarci poco, devi pensare a te stesso. Conta chi sei tu e come esprimi le tue idee”.
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