Sport Statistician
Sono diverse le figure nascenti nel ‘nuovo mondo del calcio’: su tutte quella del Match Analyst, fondamentale per preparare dal punto di vista tattico la sfida. Anche il mental coach, punto di riferimento della squadra per l’aspetto mentale al match. Una terza figura, nascente del mondo del calcio, è quella dello ‘Sport Statistician‘.
La nostra redazione ha intervistato Lorenzo Patellaro, giovane palermitano classe 1997, di professione Sport Statistician presso Genius Sports Network, agenzia che si occupa di raccogliere e segnalare in tempo reale i dati in gioco degli eventi sportivi.
Lorenzo Patellaro
Lorenzo, raccontaci di te: come nasce la tua passione e qual è il tuo sogno?
“La mia passione nasce fin dall’età di 9 anni e credo sia innata. Fin da piccolo infatti dicevo a mio padre di voler fare il procuratore sportivo poi studiando mi sono appassionato alla figura dello scout, anche grazie al Fantacalcio. Il mio sogno apicale è quello del direttore sportivo. Dopo il diploma ho preso un anno sabatico per poi iscrivermi all’Università telematica San Raffaele di Roma in Scienze Motorie Calcio, patrocinata dalla FIGC con figure come Ferretto Ferretti, Umberto Calcagno, Lorenzo Ripa e Alessandro Alciato. Mi sono laureato con il massimo dei voti e ora sto proseguendo gli studi in Management proprio per coronare questo mio sogno”.
Di cosa ti occupi?
“L’incarico attuale che ricopro è quello di Sport Statistician per un’agenzia di dati statistici. Generalmente riguarda una figura che opera durante i match in tribuna stampa per analizzare i dati della squadra in casa e in trasferta e fornirli poi alle agenzia di betting. Credo che un servizio di statistiche live svolto diligentemente possa essere un grande supporto per gli appassionati di betting perché permette di avere contezza di ciò che accade nelle gare e i dati rimangono comunque nella storia. Chiaramente la scommessa è un fatto aleatorio, ma per gli scommettitori e le agenzia di betting è un servizio sicuramente decisivo e utile”.
Lorenzo, pensi che all’interno di ogni società ci sia bisogno di una figura come la tua?
“All’interno di una società non riesco a collocare tale tipologia di figura, ma le sue competenze penso possano essere inserite nell’ambito dell’addetto stampa o del social media manager. Società che svolgono servizi simili spesso riportano tabellini non sempre precisi, quindi sicuramente lo Stadium reporter potrebbe essere una soluzione ideale per fidelizzare i tifosi”.
Cosa consiglieresti ad un giovane alle prime armi?
“Bisogna sempre avere il coraggio di inseguire i propri sogni, al di là degli ostacoli che si possano incontrare lungo il cammino. Bisogna poi sviluppare delle competenze che si distinguano da quelle di figure già specializzate, come per quegli scout già abilitati ma che non hanno ancora trovato squadra. Infine è fondamentale avere serietà e soprattutto un proprio codice deontologico ed il famoso fattore ‘C’, che non guasta mai nella vita”.
Adesso il Palermo
Lorenzo, cosa pensi della stagione del Palermo? Credi nel sogno chiamato Serie B?
“Sul Palermo devo dire che spesso mi sono scontrato con alcuni amici non addetti ai lavori. Già dall’anno scorso ho sostenuto il bel lavoro svolto dalla società e ho notato che è stata creata un’ottima base. Quest’anno, con l’arrivo di Baldini, ho visto una certezza. L’ho capito con la regular season, ma anche con la Triestina, in cui il Palermo ha mostrato tanto coraggio. Ho notato giocatori di categoria come Luperini, Brunori, De Rose, Massolo. Abbiamo insomma tutte le carte in regola per fare bene, ma bisogna tenere conto anche degli avversari. Piazze come Catanzaro e Padova penso abbiano qualcosa in più del Palermo a livello di esperienza: ad esempio Iemmello nel primo caso o l’allenatore Oddo nel secondo, frutto di investimenti sicuramente più alti. Investimenti alti però non significa sempre competenza, vedremo quindi come volgerà la situazione al termine delle semifinali, ma in ogni caso sempre forza Palermo. Dal punto di vista lavorativo spero di poter vedere i rosanero in Serie B per poterli seguire con la mia azienda. Il mio motto resta sempre (ride, ndr) “non c’è possibilità”.
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