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Reduce da una pesante sconfitta subita a Brescia, il Crotone spera di poter riprendere il cammino verso la salvezza già dal prossimo martedì quando allo Scida sfiderà il Palermo. Dopo la retrocessione i calabresi, attesi ad un pronto riscatto, hanno deluso tutte le aspettative. Non molto meglio sembra essere messo il Palermo, costretto ad inseguire il Brescia ed a guardarsi le spalle dalle dirette inseguitrici, che grazie al turno di riposo dei rosa, si sono avvicinati pericolosamente.
Dei temi della gara e della crisi che in questi ultimi anni attanaglia il calcio meridionale ne abbiamo parlato con Giorgia Rieto, giornalista calabrese del quotidiano “onlinemagazine.it”.
Dopo la batosta di Brescia, il Crotone è andato in ritiro, ma è bufera su Machach, che comunque contro il Palermo non ci sarà.
“Nella partita contro il Brescia, soprattutto nel primo tempo, il Crotone ha dominato, poi come spesso accade ci sono quei momenti nei quali i giocatori si perdono e subiscono gol. E’ così da inizio di stagione, giocano bene e poi perdono letteralmente la testa. Stroppa sta lavorando su questo aspetto, per tale motivo sono andati in ritiro, il tecnico spera di ricompattare la squadra e di trasmettere ai suoi ragazzi la giusta mentalità perché sicuramente questo problema deve essere risolto al più presto. Anche il gesto di Machach, che rivela poca esperienza, ha fattio infuriare Stroppa che ha detto che chi fa gesti insulsi contro l’arbitro con lui non gioca più.”
Ad inizio di campionato il Crotone era sulla griglia delle squadre candidate alla promozione, oggi invece lotta per non retrocedere, cosa è successo?
“C’è un distacco di 7 punti dal 14ª posto che preoccupa. Nessuno si sarebbe mai aspettato che a questo punto del Campionato il Crotone fosse al penultimo posto ed il Cosenza invece in quella posizione di classifica. Secondo me ha inciso molto l’avvicendamento degli allenatori: Stroppa- Oddo- Stroppa. Credo manchi anche un vero progetto tecnico, anche la tifoseria sta cominciando a mollare, non è bello vedere la propria squadra che magari va a vincere a Foggia e poi viene umiliata in casa dal Pescara.”
Che partita ti aspetti e quale potrebbe essere l’arma in più per il Palermo e quale invece quella in più per il Crotone?
“Il Palermo, nonostante la situazione societaria, ha dei calciatori che si sono dimostrati prima di tutto più uomini che giocatori. Lo sfogo di Bellusci è stato molto toccante, mi sono molto emozionata a vedere il video. Penso che la maggiore esperienza possa essere l’arma in più per la squadra rosanero. Per il Crotone invece il valore aggiunto può essere il Tecnico. Se riesce a prendere in pugno la squadra, a metterla sulla giusta riga potranno anche agguantare un pareggio. Sinceramente vedo molto difficile una vittoria per il Crotone, anche se nel calcio, mai dire mai. Se non cambiano mentalità, non potranno mai spuntarla contro una squadra compatta come il Palermo, ma se Stroppa riesce a fare un miracolo e giocheranno come il primo tempo di Brescia, potranno esserci delle sorprese.”
Che idea ti sei fatta sulla vicenda societaria del Palermo che da qualche mese preoccupa i tifosi rosanero, pensi possa ripetersi un nuovo caso Bari?
“Secondo me l’errore che è stato fatto è stato quello di aver dato troppa visibilità a gente che non lo meritava, non ho tutti i dettagli, ma ritengo che se una società deve essere ceduta lo si fa senza tanti proclami. Quando è stata ceduta la Reggina, ad esempio, la cessione è avvenuta senza che nessuno ne sapesse nulla. E’ stato fatto un comunicato e ci sono stati i fatti, non le parole.”
Eccezion fatta per il Napoli, perché secondo te al Sud è difficile riuscire a mantenere le squadre ad alti livelli?
“Il Sud ha il potenziale di avere tifoseriea calde ed appassionate, mancano però progettualità e una imprenditoriale locale che si esponga in prima persona, si aspetta sempre che venga il “benefattore straniero”. A Reggio Calabria avevamo un presidente che aveva messo cuore ed anima per investire sulla squadra, ma è stato osteggiato dai tifosi, quando invece viene qualcuno da fuori c’è più entusiasmo perché probabilmente si è lusingati che venga ad investire da noi e che abbia grandi progetti per far crescere il club. C’è una certa mentalità che impedisce a noi meridionali di essere protagonisti, la gente vuole essere spronata. Sotto questo punto di vista siamo un po’ autolesionisti, non sappiamo rischiare, non sappiamo scendere in campo e lottare, ora tutto si svolge via social, nessuno vuole più rischiare e aspettiamo sempre la manna dal cielo.”
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