Questo il titolo della Gazzetta dello Sport , oggi in edicola
Un’ingiunzione di pagamento. E’ questo il tema dell’articolo di Nicola Binda che sulla Gazzetta dello Sport ci presenta uno scenario piuttosto preoccupante quando ci informa della richiesta di pignoramento da parte di un agente di calciatori per 3,5 milioni di euro.
Questa richiesta di pignoramento tuttavia non sarebbe il passo precedente al fallimento però potrebbe comportare moltissimi ostacoli nel pagamento delle spettanze di marzo poiché il Palermo rischia di avere bloccati dalla Lega i soldi della mutualità cioè denaro con cui probabilmente Foschi voleva rispettare le scadenze del 16 marzo.
C’è allarme, scrive Binda, sia in Lega che nell’associazione dei calciatori (AIC) e sembra che la procura della Federcalcio stia già indagando.
Secondo il giornale ci sarebbero gli estremi per nominare un amministratore giudiziario anche se la soluzione più funzionale sembrerebbe quella più traumatica e cioè il fallimento.
Precisa Binda che se il fallimento dovesse arrivare adesso ci sarebbero le condizioni per mantenere il titolo sportivo e concludere la stagione per poi trovare all’asta un nuovo acquirente. Se invece il fallimento dovesse arrivare a fine stagione sarebbe la fine per sempre. In questo caso è d’esempio il Bari che fallì nel 2014 e riuscì a completare la stagione e salvare il titolo, mentre con il fallimento arrivato e giugno di quest’anno la squadra ha definitivamente perso il titolo sportivo ed è ripartita dalla D.
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Se si manifestano altri creditori, il fallimento è servito. E la bancarotta fraudolenta?