Gay Pride: Palermo si tinge dei colori dell’amore libero

Gay Pride: Palermo si tinge dei colori dell’amore libero

Palermo si tinge di colori, i colori dei diritti LGBT. Dopo lo stop dovuto al Covid, si ritorna a festeggiare per le strade palermitane, con un padrino d’eccezione, ossia il siciliano Beppe Fiorello.

Si parte dal Foro Italico, alle ore 16:00, in un percorso che toccherà le vie del centro fino a Villa Filippina, dove si concluderanno i festeggiamenti.

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Il tema politico di questa edizione sarà “Né le Terre né i Corpi sono luoghi di conquista”, tema fortemente voluto dal coordinatore del Palermo Pride Luigi Carollo, che ha voluto sottolineare ‘la relazione tra le pratiche di discriminazione violenta contro i corpi’.

La città palermitana accoglie, cosi, la manifestazione con spirito di partecipazione, in un clima di ostilità che prende di mira chi decide di rompere le regole. L’orgoglio dei sentimenti sfila tra le vie dove ancora risulta difficile accettare una realtà che, ancora, fa parte di una società che storce il naso.

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Il padrino della manifestazione non è un’icona gay, bensì un uomo etero, come a voler riunire i diversi orientamenti, per avvicinare e rendere uguali tutti gli esseri viventi che amano allo stesso modo.

‘Sono onorato di partecipare al Pride di Palermo, nella mia Sicilia’. Così commenta Beppe Fiorello, che prosegue: ’Partecipare è un’attività importante per sostenere i diritti umani e in quest’epoca in cui la distanza fisica si sta delineando per confini virtuali, ho accolto immediatamente l’invito anche per ritrovare direttamente e fisicamente le persone. In questo caso, partecipo anche per conoscere, capire e vivere un’esperienza di lotta ai diritti in prima persona con la speranza che questi diritti al più presto possano essere riconosciuti per salvaguardare la vita di tutte le persone che devono essere libere di essere’.

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Anche La rappresentante di Lista ha voluto dare un contributo, dedicando al Pride il nuovo singolo “Diva”.

Il Gay Pride, per un giorno, cerca di rendere la comunità LGBT protagonista, come un limbo che accoglie l’oppresso, che può sentirsi al sicuro.

Dunque, anche quest’anno, si cercherà di dar voce a chi si sente ancora fuori posto, a chi si sente minacciato e discriminato per delle scelte anticonvenzionali. Tra pareri discordanti, siamo tutti d’accordo nel ripudiare la violenza in ogni sua forma. Filippa Tagliarino

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