In casa Palermo proseguono queste ore caldissime, e anche Castagnini, proprio come il tecnico Baldini, sta rassegnando le proprie dimissioni.
Ecco di seguito le parole di Castagnini.
Le parole di Castagnini
“Il mister era felice che proseguisse l’avventura, anche io sono rimasto. Ma non ci sentivamo al centro del progetto. Ci abbiamo provato. Abbiamo provato a fare un determinato tipo di lavoro ma ad un certo punto che è stato chiaro che avremmo perso il gruppo e quella forza che ci ha portato ad ottenere quel grandissimo risultato. Quando ci siamo accorti di questo abbiamo preso le distanze”.
“Il mister con il City Group non ha mai avuto rapporti diretti e non si sentiva al centro del progetto. Il mercato è stato fatto insieme, ma non dipende da questo. È una questione diversa. Non abbiamo nulla contro il City. Ma anche i giocatori che hanno firmato il rinnovo sono contenti, ma dipende come si firma. Ma se passano 10 giorni il giocatore si sente meno contento. Non ci sono responsabilità di altri, mi assumo le mie. Abbiamo cercato di fare un discorso simile allo scorso anno e non ci siamo riusciti. E quando è successo, ci siamo resi conto che era difficile riproporre quello che era successo lo scorso anno”.
“Meglio lasciare adesso, il City sicuramente sono migliori di noi e sono organizzatissimi. In futuro andranno in Seria A, ma non siamo compatibili. Mi sono fatto portavoce di queste problematiche, dei malumori. Ho sempre detto tutto. Prima i giocatori, abbiamo avuto discussioni sui contratti, ma ora c’è un’altra società. Quindi hanno obiettivi diversi. Prima dicevo che era una scelta aspettare, ma lo sapevano anche i giocatori che non è così. Sono arrivato a Palermo, che ho fatto tante cose, mi sono fatto viaggi in pullman, ho sempre dato l’esempio. Per me andar via è un peso. Ho dato l’anima e non l’ho fatto per soldi.“
“Con Sagramola abbiamo creato questa squadra, e voglio ricordarlo perché importante. Lasciamo un gruppo al City pulito e con una società a posto. Ci hanno chiesto di pensarci (Mirri e Giardina), perché volevano che continuassimo. Ma se non abbiamo stimoli, puoi rimanere per i soldi, ma la coscienza è più importante. Quello che ho fatto a Palermo, non lo butto via per un contratto. Non ho più niente da dare in questa situazione, ne io l’allenatore”.
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