L’avventura di Mirko Pigliacelli al Palermo è iniziata con una certa perplessità da parte dei tifosi. Ma il portiere romano ha fatto ricredere tutti a suon di prestazioni, imponendo il suo stile di gioco che privilegia l’uso dei piedi, senza tralasciare la reattività fra i pali.
In B sempre da protagonista, e quel gol in Romania
Il portiere classe 1993 è cresciuto nelle giovanili prima della Lazio e poi della Roma. In giallorosso ha giocato fino alla formazione Primavera, da decenni allenata da Alberto De Rossi, padre di Daniele, ex centrocampista della Roma e della Nazionale. Nel 2011 è arrivata la soddisfazione della vittoria nel campionato Primavera, che è stata ripetuta l’anno successivo. Da quel momento è iniziata una carriera con tantissima esperienza in Serie B, arricchita da due promozioni in Serie A, con il Sassuolo nella stagione 2012/2013 e con il Frosinone nell’annata 2014/2015. In entrambi i casi, si è trattato della prima volta in cui la squadra di Pigliacelli raggiungeva la massima serie. Nonostante si sia guadagnato per due volte la Serie A sul campo, il nuovo portiere rosa non è mai riuscito ad esordire nel massimo campionato. Dopo le esperienze in B con Pescara, Reggina, Frosinone, Pro Vercelli, e Trapani, ha voluto provare l’avventura all’estero trasferendosi in Romania all’Universitatea Craiova. Qui Pigliacelli ha trovato l’ambiente perfetto per rendere al meglio, collezionando 166 presenze e segnando perfino un gol su rigore nel febbraio 2019, in una sfida contro la Steaua Bucarest. Il portiere romano era infatti stato scelto come rigorista dall’allenatore Devis Mangia, vecchia conoscenza dei tifosi rosanero, essendo stato sulla panchina del Palermo nella prima parte della stagione 2011/2012 in Serie A.
Un regista aggiunto per Corini
E proprio la qualità del gioco con i piedi di Pigliacelli ha sorpreso i tifosi in queste prime uscite. Il portiere romano è stato accusato di rischiare troppo, preferendo passaggi corti ai difensori piuttosto che lanci lunghi verso le punte. Questo tipo di gioco fa contenti tutti gli allenatori, che possono così contare su un vero e proprio regista arretrato che con questo atteggiamento costringe la squadra avversaria ad alzare il pressing ed a scoprirsi. Eugenio Corini è stato molto chiaro nel difendere il suo portiere, chiarendo che si tratta di un rischio calcolato che porta dei grandi benefici a tutta la squadra.
Sicurezza fra i pali
Nelle prime due partite della stagione contro Reggiana e Torino le prestazioni di Pigliacelli avevano fatto storcere un pó il naso ai tifosi. Sembrava infatti che sui gol presi il portiere romano non fosse esente da colpe. Grazie alla sua esperienza, il nuovo guardiano della porta rosanero è rimasto tranquillo, infondendo fiducia ai suoi compagni di reparto. E se contro il Perugia Pigliacelli ha passato una serata abbastanza tranquilla, a Bari è servita tutta la sua reattività per respingere le conclusioni di uno scatenato Cheddira ma soprattutto di Maita, che si era presentato da solo in piena area di rigore calciando a botta sicura. Nulla da dire sul gol subito dai galletti, dove sarebbe servito un atteggiamento diverso da parte della difesa rosa. I tifosi rosanero possono stare tranquilli: la porta del Palermo è in buone mani, e Pigliacelli saprà farsi apprezzare anche con i piedi.
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Il calcio è uno sport che tutti seguono, tutti ne parlano ma pochi ci capiscono qualcosa. Pigliacelli per giocare nel campionato rumeno da titolare deve essere un buon portiere, non si gioca solo in Italia il calcio a certi livelli, anzi da noi è in declino da una decina di anni