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La Lazio e quella capacità di esprimere il proprio gioco

Serie A

Fonte foto calcioefinanza.it

Campionato di Serie A che ha raggiunto la nona giornata regalando emozioni ed entusiasmo a tutti gli addetti ai lavori, ma non solo. Testa della classifica che evidenzia il Napoli che, nonostante le numerose cessioni di Fabian, Insigne, Ospina e Koulibaly, si ritrova davanti a tutte grazie all’esplosione di Kim, Politano ed il georgiano Kvaratshkelia oltre che dei soliti Zielinski ed Anguissa. Insegue il Milan, mentre i cugini interisti soffrono per i risultati. Tra le sorprese di questo campionato sicuramente rientrano l’Atalanta di Gasperini o l’Udinese di Sottil. Tra Atalantaed Udinese, a quota 20 punti si posiziona la Lazio di Maurizio Sarri. Una posizione che forse può sorprendere; oppure no.

Maurizio Sarri è un esperto allenatore che fin dai tempi di Empoli ha dimostrato di avere bisogno di un breve tempo di adattamento prima di esprimere il proprio gioco. Lasciata Empoli per Napoli, il tecnico si posizionò per due volte al secondo posto ed una al terzo con la rosa partenopeo. Il gioco del Napoli è un chiaro ricordo di tutti: calcio veloce, in verticale con tecnica e classe a fare da padroni. Dopo Napoli il tecnico ha allenato Chelsea e Juventus ed è proprio in queste due panchine che riempie il suo palmarés (contenente, fino a quel momento, solamente di un campionatodi Eccellenza ed una Coppa Serie D con il Sansovino).

Vittoria dell’Europa League e campionato rispettivamente con Chelsea e Juventus che però non gli valgono la conferma approdando, così, alla Lazio. Nella capitale la prima stagione è complicata: 5°posto e fatica ad imporsi complici anche alcune situazioni non idilliache, pensando alla situazione Acerbi ed al dualismo tra i pali tra Reina e Strakosha oppure il cambio di modulo dopo annate con la difesa a 3. La formazione laziale, quest’anno, si trova al terzo posto ma non sorprende.

Tra i pali Provedel è esploso definitivamente dopo gli anni in Liguria con la Spezia. Piccolo ballottaggio con Luis Maximiano vinto ed oggi blinda i pali della squadra della capitale. A destra Lazzari si sta imponendo come terzino offensivo con una buona attitudine difensiva. Dall’altra parte il lavoro più di copertura di Marusic, consentendo al terzino opposto di attaccare maggiormente. Al centro trovano posto Patric, uomo di fiducia del tecnico, e Alessio Romagnoli, laziale doc con tanta voglia di rifarsi dopo l’esperienza milanista non entusiasmante.

A centrocampo Danilo Cataldi gestisce in cabina di regia con Marcos Antonio pronto a subentrare. Il top player è chiaramente Milinkovic Savic sempre più giocatore completo e totale di questa Lazio. Il suo inizio di campionato certifica l’importanza del giocatore: 9 partite 3 gol e 7 assist. Luis Alberto e Vecino per una maglia dal primo a completare la mediana. In attacco Pedro, giocatore pluridecorato, insegue perché dal primo Felipe Anderson e Zaccagni si trovano in pole per affiancare le giocate del capitano laziale Ciro Immobile, sempre più uomo squadra. Una Lazio che sfrutta molto gli esterni e che vede in Ciro Immobile, giocatore da 188 gol in Serie A, la sua espressione massima.

Il campionato è ancora lungo, c’è di mezzo il mondiale ed ancora altre 29 partite ma una cosa è chiara: la Lazio di Maurizio Sarri non scherza e si candida, prepotentemente, ad un campionato di assoluto vertice.