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Sabelli: “Nessuno può ammazzare il campionato. Voglio la Serie A col Genoa”

Sabelli

Stefano Sabelli, difensore del Genoa, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Secolo XIX per commentare la sua nuova esperienza nel club ligure. Il calciatore romano è uno dei giocatori più in forma di questo inizio del campionato di Serie BKT. Inoltre, Sabelli ha voluto parlare del rigore concesso al Cosenza, a causa dell’intervento scomposto da parte del difensore rossoblù. Di seguito le parole di Sabelli in merito alla questione.

Le dichiarazioni di Sabelli

Sulla voglia di raggiungere la massima serie con il Genoa: “L’errore più grande che possiamo commettere è ritenerci i più forti di questo campionato. Voglio tornare in Serie A con questa maglia, per restarci. L’anno scorso mi sono infortunato in modo serio proprio all’ultima giornata col Brescia: 4 vertebre rotte. Ciò mi ha penalizzato e ho impiegato tempo a trovare la migliore condizione, ma ora mi sento bene”.

Su Blessin: “Nel calcio fare previsioni è difficile: non pensavo di tornare a Brescia ed è successo, non credevo di ripartire col Genoa ed eccomi qui. Mister e direttore sportivo mi hanno convinto della possibilità e sono felice della scelta fatta. Blessin è arrivato dopo la mia partenza. È vero, ha un’idea di calcio diversa rispetto agli allenatori italiani, ma propone un gioco che richiede condizione al top”.

Sulla Serie B: “In allenamento si parla inglese e tedesco, ma in campo il linguaggio è lo stesso. Se ci sono problemi, abbiamo il traduttore. La campagna acquisti è stata quasi perfetta, e lo sarà di più se riusciremo a ottenere la promozione in Serie A. Ci sono calciatori di esperienza e valore, italiani e stranieri. C’è tutto per ambire alla massima serie. In 243 partite cadette ho imparato che nessuna squadra può ammazzare il campionato. Dobbiamo conoscere il nostro valore, ma anche questo”.

Sul rigore concesso al Cosenza: “Ho incontrato l’arbitro e ne abbiamo parlato”

“Non ero felice. Ho incontrato l’arbitro in aeroporto e ne abbiamo parlato: mi ha spiegato che per lui Panico ha toccato palla prima di me e successivamente l’ho colpito. Per fortuna il penalty non ha condizionato il risultato. Abbiamo reagito alla grande, da squadra. Penso sia stata una sfida spartiacque, di quelle che capitano 2-3 volte l’anno”.

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