Le analogie non sono poche, e ci si potrebbe scrivere un lungo libro. Due club, Palermo e Venezia portati ad alti livelli e poi abbandonati ai loro destini tra debiti, problemi e misteri. Lo evidenzia Valerio Tripi nell’edizione odierna della Repubblica.
”Dal Venezia a Venezia. Chissà se si chiuderà proprio nella settimana della partita del “Penzo” di lunedì il cerchio che il Palermo aprì nell’estate del 2002 quando Maurizio Zamparini disse a Rino Foschi di prendere la squadra del Venezia, farla salire su un pulmino e portarla a Longarone nel ritiro del Palermo dopo un cambio di casacca”.
Una storia che presenta un epilogo molto analogo a quella del Venezia dei tempi di Zamparini. Una situazione molto simile a quando l’imprenditore friulano regalò il Venezia a Franco Dal Cin. Se volessimo analizzare quella situazione, scopriremmo di come, effettivamente, la storia possa essere ciclica: basta cambiare i nomi dei protagonisti da Dal Cin a Clive Richardson.
”Zamparini trasferì le quote del Venezia a Dal Cin, ma formalmente rimase proprietario al punto che fu inibito per otto mesi dalla giustizia sportiva che comminò anche una multa da 10 mila euro a lui e una e della stessa cifra anche al Palermo per avere avuto contemporaneamente la proprietà di due club nella stessa categoria…”
Zamparini stanco del calcio: un grande classico, lo sentiamo da anni e anche a Venezia l’imprenditore friulano si diceva essere stanco non della squadra, ma del calcio, di questo calcio ”malato”. Poi le promesse: in conferenza stampa, l’ultima dove era presente il patron, promise che questo era il suo ultimo regalo alla città, la lasciava in mani sicure, agli Inglesi. A Venezia aveva giurato di dare il club soltanto a chi avesse avuto un progetto serio alle spalle: il Venezia fallisce dopo una lunghissima agonia.
Ancora analogie: dopo anni idilliaci, l’odio, il disamore. I continui striscioni ”Zamparini vattene”, sia a Venezia che in Sicilia. ”E le coincidenze continuano ancora oggi che il Palermo cerca un compratore per provare a salvare il club. Il Venezia nel 2005 si salvò dalla scure federale per la combine che vide il proprietario del Genoa Enrico Preziosi squalificato per cinque anni e condannato a quattro mesi per frode sportiva perché nel frattempo la società veneziana fallì. Oggi fra gli imprenditori che avevano manifestato l’intenzione di salvare il Palermo creando un consorzio che ne assumesse la proprietà c’è proprio Enrico Preziosi, ma al momento questa pista sembra essersi raffreddata”.
A questo punto, ciò che sembra essere ancora possibile è la pista che porta all’imprenditore Italo-americano Raffaello Follieri che, dopo aver parlato con l’imprenditore palermitano Dario Mirri, adesso pare che si sia rivolto a Rino Foschi e Daniele De Angeli, ma anche in questo caso, ancora è tutto in fase di stallo.
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