Stefano Sorrentino, ex portiere del Palermo, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Alessio Alaimo di TMW per la rubrica A tu per tu per commentare la stagione del club rosanero. Inoltre, da pochi mesi, gli occhi della tigre è diventato presidente del Chieri, club militante in Serie D, con l’obiettivo di salire di categoria in cinque anni. Di seguito le parole di Sorrentino in merito alla questione.
Le dichiarazioni di Sorrentino
Sulla prima esperienza da presidente al Chieri: “Sono molto contento. Per me è l’anno zero, siamo a metà classifica. Ho anche aperto la mia scuola portieri. Però una cosa è fare il calciatore e un’altra il presidente, adesso tante cose le capisco. Fare il presidente è un lavoro vero e proprio“.
Su quello che sta apprendendo: “Ho giocato fino a poco tempo fa. E quindi mi metto nei panni dei ragazzi. Ho imparato ad essere un po’ più riflessivo. Ora devo ragionare di più. Sono passato dal fare il dipendente all’imprenditore. Da calciatore quando vai al campo ti alleni bene o male hai comunque lo stipendio anche se io cercavo sempre di fare il massimo. Ora invece devo fare i conti con tante situazioni. Ci sono più di ottanta persone che lavorano per il Chieri. Vorrei che fosse tutto sempre perfetto e non è possibile. È normale poi che c’è chi vorrebbe giocare di più e chi meno. Per me il Chieri è unico, non lo divido tra prima squadra e settore giovanile. E sono al campo tutti i giorni“.
Sul Palermo: “Il Palermo è la mia squadra del cuore. Vederlo nella metà bassa della B mi fa male. Ma ha un ottimo allenatore, che deve essere lasciato tranquillo. Corini ha tutto per portare il Palermo in alto. Bisogna dargli fiducia, conosce piazza e situazione. È la persona giusta per il Palermo. È l’anno zero, come per me per il Chieri. Oggi il Palermo sta costruendo. Quando perse contro il Torino dissi in tv che era più forte l’anno scorso in C, non mi sono sbagliato. Ma la vittoria contro il Benevento è un bel salto in avanti. È un momento di ripartenza. Il mister sa come si porta la barca lontano dalle zone pericolose“.
Sul proprio futuro: “Sicuramente ancora nel mondo del calcio. Il progetto Chieri è di cinque anni. In cinque anni vorrei provare a portare la squadra tra i professionisti. Le ho provate un po’ tutte. Il ruolo del presidente è importante. Ho nel cuore Palermo e Torino, un domani mi piacerebbe incontrarle da avversario o perché no magari avere un ruolo dirigenziale in una delle due società“.
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