Il Palermo non ha bisogno del “salva-calcio” per pagare le proprie scadenze
La legge di bilancio del 2022 approvata alla fine dello scorso anno ha previsto una rateizzazione in cinque anni, “di pari importo con una penale del 3%”, dei versamenti sospesi per il Covid, che soprattutto i club principali del calcio italiano potranno versare in 60 rate. A dir poco un aiuto enorme nei confronti di realtà indebitate enormemente.
Perdite da covid. Con questo “risibile” motivo le società di calcio italiane hanno visto accordarsi un decreto che più che salvare il calcio ha salvato soprattutto i grandi club ovvero quelli maggiormente indebitati.
Motivazione quantomeno risibile che gli stessi siano da imputare prevalentemente al periodo Covid, ma tant’è…
Però per fortuna anche nel calcio italiano esistono società serie che non hanno voluto approfittare di questa possibilità sicuramente legale ma certamente poco “etica”.
E’ tra questi vi è anche il Palermo insieme ad altri dieci club, due di A, Fiorentina e Cremonese, e otto di B.
Stabilità, credibilità e rispetto delle regole che la società rosanero ha sposato sin dalla rinascita e che oggi più che mai, grazie anche alla forza economica della proprietà, si confermano valori sui quali dalle parti di viale del Fante e di Manchester non si transige.
A dispetto di quel calcio italiano che non si è fatto alcuno scrupolo quando c’è stato da affossare il Palermo di Zamparini che di debiti, rispetto alla gran parte delle società che ci sono oggi nel nostro sport, in proporzione ne aveva ben pochi.
Di tutto probabilmente il calcio italiano aveva di bisogno tranne che di questo ultimo decreto che di fatto ha permesso una concorrenza sleale rispetto alle società virtuose come il Palermo che hanno deciso di rispettare con correttezza tutti gli impegni non destinando queste somme ad altro, come ad esempio al calciomercato. E da qui appunto la concorrenza sleale.
Questa decisione non fa altro che confermare la solidità economica del Palermo targato City Football Group come già testimoniato dall’inizio dei lavori, che procedono spediti, per la realizzazione del Centro Sportivo. E questo solo ed esclusivamente con risorse finanziarie proprie senza il bisogno di aspettare le lungaggini degli istituti di credito per l’emissione di eventuali mutui.
Insomma chi continua ad avere dubbi sulla bontà della nuova proprietà farebbe bene a tacere.
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