Palermo – Non c’è gioco. Oppure la realtà è totalmente diversa
#coriniout, non c’è gioco, con questo allenatore si retrocede, non ci sono schemi, etc…
Abbiamo trascorso un girone di andata a sentire queste lamentele, questi giudizi e queste richieste da parte della tifoseria. E non erano certo una minoranza. Le mosche bianche sembravano gli altri, quelli che predicavano pazienza e prudenza, calma e gesso.
Bisogna saper perdere, ma a Bari forse non lo sanno…
Era vero, per carità, nessuno può negare la realtà: la squadra giocava male e spesso senza capo ne coda. E siamo stati puntuali nel sottolinearlo senza tuttavia ricorrere ad analisi disfattiste o catastrofiste. Era un dato di fatto e bisognava sistemare le cose, anche prendendo provvedimenti tecnici che nell’era Zamparini sarebbero stati immediati. Invece…
E’ chiaro che nel calcio conta solo il risultato e se il Palermo in quel periodo avesse comunque vinto pur assenza brillare nessuno si sarebbe accorto di schemi o non gioco. Invece si balbettava, si stentata e si perdeva, anche malamente, come a Reggio Calabria, a Terni o in qualche occasione casalinga.
E ancora si aspettano rinforzi. Chissà…
Oggi il Palermo vince, ha recuperato posizioni, è più vicino ai playoff che ai bassifondi, è imbattuto da sette turni e la gente sorride. Però il gioco non è diventato strepitoso, non si assiste a calcio champagne o a schemi che lasciano a bocca aperta. La squadra gioca senza dubbio meglio, con più convinzione e più determinazione.
Calciomercato Palermo, possibile doppio colpo dalla Sampdoria
Un modo diverso di osservare la gara…
E allora ci siamo posti una domanda: non c’è un gioco particolarmente brillante oppure la realtà è diversa? E, da qualche gara, ci siamo messi ad osservare la manovra offensiva dei rosanero con più attenzione. E abbiamo notato uno sviluppo dell’azione particolare: un lungo fraseggio nella zona difensiva, la palla che circola fra i quattro difensori, un altrettanto fraseggio a centrocampo in attesa dell’imbeccata giusta per un esterno o per un inserimento centrale.
Palermo, dopo il Bari si prenderà una nuova strada. Ecco perché
Un qualcosa che rimanda, che si avvicina al calcio di Guardiola, a quel tiki-taka che ha fatto le fortune del Barcellona e delle squadre successive in cui il tecnico del Manchester City ha lavorato. Con le dovute eccezioni e gli ovvi distinguo, naturalmente. Insomma un modo di vedere la costruzione dell’azione diversa, magari meno spettacolare e spumeggiante ma, almeno nelle ultime settimane, efficace. E se Corini provasse a giocare sulla falsa riga di Guardiola non sarebbe certo strano. La casa madre quella è …
Palermo, adesso Corini ha conquistato i tifosi
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