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L’esclusione del Barbera è la sconfitta dei politici siciliani

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Palermo – L’esclusione del Barbera è la sconfitta dei politici siciliani

L’esclusione dello stadio Renzo Barbera dalle dieci sedi che ospiteranno, in caso di assegnazione all’Italia, il campionato Europeo del 2032 è una lampante, netta, inequivocabile sconfitta della politica siciliana ed ha un significato chiaro: i politici siciliani e palermitani in particolare non hanno alcun peso, anzi per essere più precisi non contano nulla né a Palermo né a Roma. Nella migliore delle ipotesi sono figure di secondo piano che non si fila nessuno nei palazzi che contano. E sfidiamo chiunque, oggi più che mai, ad affermare il contrario.

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Certo è vero ed innegabile che la nostra città ha da sempre problemi molto ma molto più seri e gravi di una semplice bocciatura per una manifestazione sportiva, ma quanto deciso ieri dalla FIGC è assolutamente grave.
Ospitare la manifestazione iridata sarebbe stato importantissimo e le ricadute in termini lavorativi, basti solo pensare a quanti lavori, stadio escluso, si sarebbero potuti fare e all’impatto che avrebbero avuto sulla città, piuttosto che a tutto l’indotto che Euro2032 avrebbe generato per non essere profondamente rammaricati.
Peccato che evidentemente chi gestisce la cosa pubblica non lo abbia capito o non sia stato in grado di far nulla affinchè la quinta città d’Italia rientrasse tra le sedi dei campionati come era normale che fosse.

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Palermo e il Barbera – Certo se poi leggiamo certe dichiarazioni dei politici ci rendiamo conto del perché evidentemente non avevamo alcuna speranza.
Lo stadio è in condizioni drammatiche”. Parole e musica dell’assessore comunale allo sport, Sabrina Figuccia, alla quale ci verrebbe da chiedere: e se ne è accorta solo adesso? Oltretutto c’è una lettera di qualche settimana fa, quindi nero su bianco, da parte dell’Associazione AmiciRosanero, che riporta tutti i principali problemi dello stadio, alla quale nessuno dicasi nessuno si è degnato di dare seguito.
Per il consigliere dell’opposizione, Mariangela Di Ganci, sulla decisione “pesa il fallimento del 2019”. Una dichiarazione sulla quale preferiamo non esprimerci e che ci ha lasciato a dir poco senza parole. E proprio vero, aveva ragione il sommo poeta, un bel tacer non fu mai scritto.

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Esprimo cauta fiducia su una possibile soluzione a medio termine” il pensiero del Presidente della Regione Schifani. Peccato che non esiste una soluzione, pensa davvero che adesso a decisione presa escludano una città per ripescare Palermo o che l’Uefa autorizzi un allargamento del numero di sedi in cui si disputeranno le gare? Diciamo che se non ci fosse da piangere ci verrebbe da sorridere…

Certo adesso la colpa è di chi ha governato prima di chi c’è adesso al comando. Vero, possibile, probabile. Ma chi ci governa al comune, alla regione, nella capitale avrebbe dovuto e potuto intestarsi questa “battaglia” per appendersi una bella medaglia al petto. Ed invece ancora una volta la politica tutta, dal primo al governo all’ultimo all’opposizione, ha miseramente fallito e a poco serve adesso l’indignazione bipartisan che non è altro che l’ennesima presa in giro. Di chiacchiere la gente è stanca, servono i fatti e non solo in questa vicenda.

 

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