Palermo, testa al Benevento con un occhio sulla prossima stagione
La classifica stravolta e le nuove speranze del Palermo che sabato col Benevento gioca forse la gara più delicata dell’anno perché in caso di sconfitta si apre un baratro. Una voragine di paura e gambe che tremerebbero nelle ultime quattro sfide dove l’imperativo sarebbe solo ed esclusivamente salvezza, altro che playoff. Insomma, dopo averlo ascoltato e letto tante volte, quella con i sanniti è davvero la classica partita bivio: in caso di vittoria si possono sognare i playoff, in caso di sconfitta comincerebbe l’incubo playout.
Le ultime cinque gare del Palermo
Dunque testa e cuore al Benevento ma non è un mistero che queste ultime 5 gare serviranno anche per fare alcune valutazioni sulla stagione e sul rendimento di tanti. Lancini va in scadenza di contratto (ed appare difficile una riconferma). Bettella, Vido, Tutino, Verre, Masciangelo, Sala ed Elia sono arrivati in prestito con diritto di riscatto e di contro riscatto (Sassuolo ed Atalanta) per gli ultimi due.
Ad oggi forse il solo Verre si può considerare vicino al riscatto, per tanti altri…
In casa City Group non sono certo degli sprovveduti: a fine stagione (o forse hanno già iniziato) faranno tutte le valutazioni del caso, a partire dall’allenatore per finire con i tanti prestiti che dovranno trovare una soluzione. E non è nemmeno detto che chi ha già un contratto lungo non possa essere rimesso in discussione.
Occhio alla prossima stagione dei rosanero
Trarre conclusioni oggi sarebbe scorretto e affrettato perché ci sono ancora ben 15 punti in palio e tanti scontri diretti fra le contendenti agli spareggi promozione. Ma la gara col Benevento appare davvero uno spartiacque: un mancato successo probabilmente metterebbe la parola fine al sogno playoff per una squadra che già adesso deve rincorrere e recuperare. Un mancato successo complicherebbe tanto le cose e forse mentalmente creerebbe insicurezze pericolose. E sarebbe importante una bella cornice di pubblico per spingere i rosanero. Che hanno bisogno del loro pubblico non quando si vince ma soprattutto quando si deve vincere.
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Purchè trovino per prima cosa un bravo allenatore. Se resta Corini prenderò un anno sabatico e non andrò allo stadio