Corini, abbiamo un problema (di comunicazione)
Mancano solo quattro partite alla fine di una delle stagioni più complesse e indecifrabili tra le più recenti del Palermo. La squadra di Eugenio Corini ha faticato a trovare una propria identità, sia dentro che fuori dal campo, annaspando nel girone di andata e scoprendosi competitiva a metà del girone di ritorno. Il rush finale, accompagnato da campagne pubblicitarie e da una volontà di creare un ambiente da caricare con aspettative e risultati, non sta sortendo gli effetti sperati, inducendo anche al più ottimista tra i tifosi rosanero a gettare la spugna, dichiarando i play-off un obiettivo quasi irraggiungibile.
Ma tuffandosi nel lago di dichiarazioni e conferenze stampa, si può notare come, soprattutto dopo il trionfante ed elogiato mercato di riparazione invernale, Corini e soci avessero iniziato a credere ai play-off. Si può notare come, nonostante lo status di neo-promossa, il Palermo non sembrava solamente una candidata ad un posto tra le prime otto di campionato, ma di come ci dovesse entrare di diritto, e l’eventuale mancato raggiungimento dell’obiettivo fosse un fallimento totale. Ma è davvero così, oppure c’è stato un chiaro errore di valutazione? Ad oggi, la possibilità più gettonata sembrerebbe essere più la seconda.
Palermo, qual è il tuo reale valore?
Ad agosto, una volta preso il posto dell’amatissimo dalla piazza Baldini, Eugenio Corini è entrato nella sala stampa del Barbera in punta di piedi, chiedendo tempo e pazienza, forte anche di un sostegno sempre più importante da parte della nuova, fruttante, proprietà. Il tifoso palermitano, si sa, non conosce “le mezze stagioni”: o “è carne o è pesce”, come si sol dire. L’avvento del City Group e la promozione dopo la cavalcata ai play-off hanno reso l’ambiente carico come non succedeva dagli anni europei della gestione Zamparini.
L’inizio di stagione ha un po’ smorzato gli animi: i tanti, pessimi, risultati, uniti ad una posizione di classifica deficitaria, hanno frenato gli entusiasmi di una piazza impaziente di tornare dove merita, ma al tempo stesso abbastanza cosciente da capire che il campionato 2022/23 dovesse solamente essere di transizione. L’importante mercato invernale e una serie di risultati utili consecutivi (arrestatasi solamente con la sconfitta esterna contro il Genoa) ha ridato gioia e inattesa speranza ai palermitani, consci di potersi giocare qualcosa di più di una semplice, meritata, partecipazione al campionato.
Il reale problema di Corini
Le ultime prestazioni della banda di Corini hanno sfiduciato il popolo rosanero, tanto convinto di figurare nelle prime otto e di poter addirittura centrare una promozione dai play-off consecutiva dopo l’impresa dell’anno precedente. Il vero interrogativo che ci rimane da fare è: qual è il reale valore della rosa della società di Viale del Fante? E, soprattutto, qual è stato il problema di queste ultime settimane?
La risposta è tanto semplice quanto ovvia: il Palermo è stato messo, in maniera volontaria o meno, al centro di un sistema che vedeva l’ambiente caricarsi dietro ogni prestazione. Merito (o colpa) di ciò è stata la gestione con i media di Corini e giocatori: il tecnico lombardo non ha mai voluto spingere la testa fuori dall’obiettivo salvezza fino ai mesi di febbraio e marzo, quelli del miglior momento di forma rosanero.
Alle varie dichiarazioni del tipo “Puntiamo ai play-off” , sabato, dopo l’ennesima prestazione incolore culminata col pari contro il Benevento, allenatore e giocatori sembrerebbero essere tornati sui loro passi, leccandosi le ferite ed inciampando sulle parole di qualche settimana fa, dette probabilmente poiché presi dal momento o, semplicemente, per caricare un ambiente ormai da troppo saturo di emozioni, fatta eccezione per la cavalcata dell’anno scorso. La curva palermitana, d’altronde, vive di questo: di emozioni, momenti e passione. Il tentativo del Palermo e di Corini è stato quello di aizzare questo tifo che, adesso, si sente tradito dalla formazione rosanero che, alla fine, più di così sembrerebbe non possa fare.
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Non abbiamo nessun problema di comunicazione. Mancano i giocatori e la guida tecnica. La salvezza è quasi raggiunta visto l’obbiettivo dei ricconi del city. A giugno , Luglio vedremo cosa accadrà.Forza Palermo sempre.
L’unica comunicazione che Corini dovrebbe fare è esclusivamente QUELLA DI DIMETTERSI
Mi dispiace ma sono d’accordo al suo articolo, la squadra a tutt’oggi non ha raggiunto una sua identità di gioco.
Non sono d’accordo