Palermo – Obiettivo salvezza centrato, obiettivo consolidamento forse no.
È ancora fresca la delusione per la partita pareggiata con il Brescia, che ha sottratto al Palermo la possibilità di giocare i play-off.
Difficile avventurarsi in analisi e riflessioni lucide, tuttavia iniziano a delinearsi alcuni elementi cardine di quello che sarà il bilancio di questa stagione.
Certamente non c’è molto da rammaricarsi dell’epilogo della stagione perché, come sottolineato da tantissimi, il Palermo si è trovato a giocare questa partita da dentro/fuori con i Lombardi solo e soltanto per demeriti delle avversarie.
“Una squadra da potenziare se si vuole la A”. E se lo dice lui…
Certo era comunque un’occasione preziosa, che si poteva sicuramente sfruttare con maggiore dignità, specialmente davanti a un pubblico straordinario come quello di ieri sera al Barbera.
Il riferimento è chiaramente al secondo tempo giocato, o sarebbe meglio dire non giocato, dalla squadra rosa: grinta e mentalità inspiegabilmente rimasti negli spogliatoi, come spesso accaduto questa stagione.
Un punto fermo sicuramente è la salvezza, conquistata da questo Palermo con larghissimo anticipo, al di là dell’ufficialità della matematica.
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Ma c’è un altro punto fermo che si potrebbe tentare di analizzare, perché se è vero che salvezza è stata, è stato anche consolidamento?
Quel consolidamento che del resto è sempre stato l’unico obiettivo dichiarato dalla società rosanero in questa stagione, per bocca di Ferran Siriano, CEO di City Football Group.
Salvezza versus consolidamento, bisognerebbe contattare qualche esperto di semantica per avere le idee chiare sulla differenza tra i due concetti.
Eppure qualche ragionamento si può fare pur non essendo dei linguisti di mestiere, trattandosi comunque di un tema approfondito durante tutta la stagione.
Soriano in tutta evidenza ha parlato di consolidamento e non di salvezza per rimarcare l’obiettivo di costruire un gruppo capace di proiettarsi su obiettivi ambiziosi anche nei prossimi anni.
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Perché se consolidamento avesse voluto dire solo salvezza, probabilmente bastava solo qualche innesto alla squadra promossa dalla serie C.
Si è voluto invece rifondare la rosa spendendo anche delle cifre consistenti, sottoscrivendo contratti pluriennali, progetto proseguito a gennaio con un mercato tra i più ambiziosi della sessione di riparazione.
Tutto per costruire un gruppo con un’idea di gioco e una mentalità in campo che potesse costituire una base per progetti ambiziosi già a partire dal prossimo anno.
Tanti i giocatori acquistati, ma quanti di loro oggi sono davvero un punto fermo inattaccabile? Probabilmente solo Brunori e pochi altri.
Se allora si è compreso tutti bene il concetto di consolidamento, sorge qualche dubbio che l’obiettivo fissato dal CEO di CFG sia stato davvero raggiunto.
David Majorca
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Sono pienamente d’accordo.