Palermo – Mateju è l’usato sicuro, il «jolly» non si tocca
Può giocare sia a 3 che a 4, per trovare posto adesso dovrà sgomitare.
Anno in altalena per il ceco, Corini però lo ritiene indispensabile per la sua duttilità.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Alessandro Arena
Che dietro si giochi a 3 o a 4 non c’è problema: dategli un ruolo da ricoprire e lui esegue. È questa duttilità ad aver fatto di Mateju, al netto di letture difensive non sempre precise e puntuali, un punto fermo del Palermo nella stagione appena conclusa e in quella che verrà: Corini, che lo aveva già allenato a Brescia nell’anno della promozione, lo considera intoccabile proprio perché nessun altro interprete dell’attuale retroguardia può interpretare diverse posizioni con relativa semplicità.
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Palermo, Mateju e il posto fisso: titolarità a rischio nell’anno che verrà?
Non è stato un campionato semplice per il ceco, iniziato tra le difficoltà, proseguito in crescendo e chiuso affondando con i compagni fuori dai play-off. Eppure il tecnico non ha mai pensato di toglierlo dall’undici iniziale, rinunciando a lui solo contro Spal (scelta tecnica) e Frosinone (squalifica) e sostituendolo a gara in corso solo in quattro occasioni su 33. Sebbene dopo il mancato arrivo tra le prime otto sia finito anche lui sotto esame della proprietà insieme al resto della squadra, il suo profilo non dovrebbe rientrare tra i sacrificabili. Ciononostante il posto da titolare, che sia da terzino a 4 o da centrale di destra a 3, non è più assicurato: dovrà giocarselo con gli innesti di mercato o con quei giovani in rampa di lancio (Graves e Buttaro) su cui il Palermo vuole costruire il proprio avvenire. Un’altra questione che potrebbe presto tenere banco è quella del rinnovo del contratto, in scadenza tra un anno: molto dipenderà da quanto e come giocherà nella fase iniziale del campionato.
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Mateju, il jolly di Corini: ecco perché il ceco è imprescindibile per l’allenatore rosanero
Rispetto a quello appena concluso avrà due vantaggi: svolgerà l’intera preparazione con la squadra (nel 2022 aveva trascorso l’estate da svincolato dopo l’esperienza al Venezia) e avrà presumibilmente chiaro già in ritiro il ruolo designato per lui. Al Brescia Corini lo impiegava nella linea a 4 come terzino sia destro che sinistro, ma la ripetizione dell’esperimento in rosanero è andata male: il ceco è andato in grande difficoltà sulla fascia mancina, assegnatagli in emergenza per l’infortunio di Sala e le incertezze su Crivello e Devetak, mentre sulla destra, dirottato lì dopo il ko di Buttaro, non ha garantito quella spinta necessaria ad accompagnare l’azione offensiva. «Retrocesso» nella difesa a 3 è migliorato, distinguendosi soprattutto per puntualità nei contrasti e nelle uscite palla al piede, ma i problemi in marcatura e sul gioco aereo sono rimasti. Il suo rilancio, nonché il futuro in rosanero, dipende dalla capacità di andare oltre ciò che non ha funzionato, con la consapevolezza che quest’anno il tempo per aspettarlo potrebbe non essere lo stesso.
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