Bari-Palermo: steccata la prima
Passati sei giorni dall’esordio in campionato del nuovo Palermo e sbollite le sensazioni di rabbia e di delusione per la mancata vittoria di Bari, con i galletti in nove per quasi un tempo, credo si possa fare un esame con più raziocinio e con meno astio di questa balorda gara.
Diciamo subito che in parità numerica le due squadre hanno avuto le loro brave occasioni e le hanno regolarmente sciupate: per mera colpa pugliese con il tiro sbilenco di Sibilli che a due metri da Pigliacelli ha mandato incredibilmente fuori. E al 2’ minuto un tiro di Vasic che Brenno con un intervento goffo per poco non manda in rete colpendo il palo.
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Le squadre hanno continuato a battagliare finchè al 4’ del secondo tempo un fallaccio di Maita a centro campo su Vasic, giudicato da giallo dal pessimo Maresca, non viene corretto dal VAR con la conseguenza che il Bari rimane in dieci.
Al 19’ su un corner dalla destra Di Cesare non trova di meglio che abbattere Brunori con un fallaccio che l’ineffabile sig. Maresca finge di non vedere, ammonendo al contrario Brunori e Corini per proteste; per fortuna ancora una volta l’ottimo Marini dal VAR lo richiama e a questo punto l’arbitro napoletano non può far altro che dare il rigore e cacciare Di Cesare già ammonito. Rigore che Di Mariano manda al di fuori dello stadio.
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A questo punto con il Bari in nove sorge spontanea la domanda: ma come hanno fatto i rosa a buttare al vento un’occasione simile?
Presto detto: tutti si sono sentiti in dovere di precipitarsi nella trequarti pugliese (persino Mateju) andando ad intasare le vie per arrivare a Brenno che aveva davanti tutti e nove i galletti a proteggerlo. Invece di giocare palla a terra, i rosa hanno avuto tutti la brillante idea di fare degli inutili cross da entrambe le parti del campo che ovviamente sono stati preda dei giocatori biancorossi asserragliati a difesa dello 0-0; e a nulla sono valsi i cambi di Corini (come accade talvolta )poiché la musica non è cambiata.
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Non a caso nell’unica volta che un cross teso rasoterra è arrivato nell’area piccola, una serie di rimpalli aveva favorito Brunori che aveva insaccato al 112’ minuto; anche qui però Marini ha pescato un ginocchio di Brunori in fuorigioco e la rete è stata giustamente annullata.
Ma al di là degli episodi e della mancata vittoria questa partita ha confermato tutti i vizi del Palermo dell’anno scorso nonostante l’arrivo dei nuovi giocatori che qualcosa comunque hanno fatto vedere: in difesa Mateju balbetta sul fianco destro e da li arrivano innumerevoli pericoli per Pigliacelli; il fianco sinistro è ancora una volta affidato ad un giocatore fuori ruolo e quindi adattato; il doppio play con Stulac in cabina di regia che stenta a decollare crea problemi anche al gioco di Gomes e Vasic che comunque hanno lasciato intravedere qualcosa di buono. Tuttavia i due centrocampisti stentano a fare da primo argine alle azioni avversarie; in attacco il solo Brunori non può garantire l’intero campionato soprattutto se Di Mariano è quello che abbiamo visto a Bari e se non avrà una spalla all’altezza.
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Da notare inoltre che, come accaduto quasi sempre nella scorsa stagione, chi subentra non riesce a dare alla squadra quel quid che serve a cambiare le sorti delle gare e quindi a portare bottino di punti.
E per chiudere questa squadra nella scorsa stagione non ha saputo esprimere un gioco convincente e se anche i cambi non hanno apportano e non apportano variazioni tali da spaccare le partite si deve tirare dentro senza mezzi termini anche la guida tecnica.
In conclusione è vero che siamo soltanto alla prima di campionato, è vero che la squadra è ancora incompleta, è vero che i nuovi acquisti e quelli che verranno devono inserirsi negli schemi (?) del tecnico ma è altrettanto vero che se il buongiorno si vede dal mattino il proclama di costruire una squadra che lotti per la promozione diretta da quel che si è visto a Bari sembra leggermente un azzardo.
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Ad ogni modo se lo vogliamo, e può essere anche giusto, diamo tempo al tempo ma auguriamoci che chi di dovere completi al più presto la squadra e non si diano più alibi alla conduzione tecnica ed ai giocatori stessi; questa maglia impone a tutti società e squadra responsabilità precise e se qualcuno non è in grado di prendersele faccia non solo uno ma anche più passi indietro.
Forza Palermo
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