Massimo Taibi, ex direttore sportivo della Reggina, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Strettoweb. Durante il corso della conferenza stampa, Taibi ha parlato dei molti fattori che hanno permesso l’esclusione dalla Serie B degli amaranto e non solo. Ecco di seguito le sue dichiarazioni.
Le dichiarazioni di Taibi
L’ex ds della Reggina ha voluto mandare innanzitutto un messaggio alla città: “Sono molto dispiaciuto per l’epilogo che tutti sappiamo, abbiamo combattuto fino alla fine ma purtroppo non è bastato. Voglio ringraziare tutti i nostri tifosi, specie quelli della Curva Sud, venuti con noi a Roma in occasione del Consiglio di Stato. Ci ho sempre messo la faccia ed è per questo che oggi sono qua a fare chiarezza su alcuni episodi”.
Taibi ha parlato dell’arrivo di Inzaghi e dei primi problemi societari: “Nel giugno del 2022, la nuova società aveva ereditato i debiti dalla scorsa. L’allenatore di quell’anno, Stellone, fu mandato via per prendere Inzaghi, a cui fu detto di poter spendere il doppio del budget prefissato ad inizio stagione. La scelta fu di Saladini e Corona, non mia, non ero il proprietario ma un semplice direttore sportivo. Quando si parla di plusvalenze si deve sempre considerare il fatto che dipende dalle strategie della società. Negli ultimi anni di B siamo sempre stati a metà classifica come monte ingaggi. Quello che ho speso è perché mi è stato detto che si poteva spendere”.
Parole spese anche riguardo ai playoff raggiunti lo scorso anno: “Emozione unica, abbiamo raggiunto il punto più alto degli ultimi 12 anni, nonostante i punti di penalizzazione. Per me Reggio è Reggina, non mi importa se si giochi in Serie D o in Serie A”
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